Dopo le vibrate proteste da parte strutture territoriali, supportate dalle segreterie regionali, i sindacati nei giorni scorsi sono stati convocati dal provveditore regionale Cinzia Calandrino. “Unitariamente abbiamo chiesto e ottenuto non solo l’annullamento dei rapporti disciplinari elevati in violazione dell’art. 34 comma 4 del contratto collettivo nazionale delle forze di polizia, ma ovviamente di tutti i procedimenti disciplinari, che dall’entrata di scena della nuova dirigente hanno subito un’impennata”. Lo scrivono in una nota i segretari regionali del Sappe, Calogero Navarra; dell’Osapp Dario Quattrocchi; della Ulpa Gioacchino Veneziano, dell’Uspp Francesco D’Antoni; della Fns, Domenico Ballotta; della Funzione pubblica Cgil, Alfio Giurato. “Abbiamo reclamato e procurato una “ispezione” a cura dell’Ufficio del provveditore – dichiarano – per fare chiarezza e dare quella giusta tranquillità a un reparto che mai prima aveva subito siffatte umiliazioni.
Il provveditore ha mostrato attenzione verso le nostre segnalazioni, infatti ha preso atto che nel carcere di Augusta c’è necessità di una vera operazione di trasparenza, ritenendo “che non si governa il personale con il terrore, e che i rapporti disciplinari sono l’ultima frontiera nella gestione delle risorse umane in questo periodi di grande difficoltà per il corpo di Polizia penitenziaria e dell’amministrazione tutta”. In virtù dell’energico intervento del “neo” provveditore – concludono – abbiamo ritenuto di dover sospendere la manifestazione di protesta in programma per oggi, mantenendo però lo stato di agitazione in attesa che gli accertamenti fortemente rivendicati dalle sigle sindacali portino i risultati reclamati. Il sit- in avrebbe dovuto protrarsi dalle 10 fino all’imbrunire con l’istallazione di un gazebo amovibile i davanti la casa reclusione e l’utilizzo di fischietti, megafoni, altra strumentazione acustica e striscioni, senza ostacolare il traffico.