La maggioranza pentastellata ha un nuovo consigliere comunale. Si tratta di Emanuele Pulvirenti, 33 anni, che si è insediato ufficialmente il 29 ottobre scorso in Aula. Primo dei non eletti nella lista del M5S, Pulvirenti subentra al dimissionario, Roberto Casuccio che nelle scorse settimane, per motivi professionali e familiari, ha lasciato il suo posto tra i banchi della sala consiliare di Palazzo San Biagio.
Nella stessa seduta è stata trattata e bocciata dalla maggioranza la mozione di indirizzo presentata dal consigliere di Diems 25 Augusta 1, Giuseppe Schermi a tutela della fruibilità pubblica delle coste demaniali. Dure critiche vengono rivolte pertanto, dal proponente all’amministrazione comunale e alla maggioranza. “Essendo trascorsi infruttuosamente 5 anni dalla prima bozza di Piano di utilizzo del Demanio marittimo – dichiara Schermi – la mia mozione avrebbe dato un atto di indirizzo politico alla Giunta, volto a incrementare la fruibilità del nostro mare, garantendola nelle aree sabbiose ed incentivandola con le concessioni private solo nelle aree meno accessibili.
E invece, si scopre che la maggioranza M5s non avrebbe intenzione né di chiedere la revoca del parere urbanistico favorevole rilasciato per l’occupazione a pontili privati della spiaggetta di Brucoli, né di dare atto di indirizzo contrario alla richiesta di pontile nella spiaggetta di Granatello. Al contrario si apprende dal sindaco in sede di commissione – sottolinea il consigliere di Diems 25 – che sono in corso le procedure per l’acquisizione del lungomare Granatello da parte dell’Autorità portuale, a cui il primo cittadino non intenderebbe né opporsi né richiedere un parere legale all’avvocatura comunale, ritenendo il passaggio di competenza all’Autorità portuale un mero atto formale volto a sanare un errore cartografico.
Eppure – ricorda Schermi – il Consiglio aveva già affrontato la questione il 16 maggio 2016, col parere contrario alla ridefinizione dei confini dell’assessore al ramo in virtù dell’art. 39 e seguenti della Legge regionale 3 del 17 marzo 2016 che assegna competenza ed il 75% degli oneri di concessione ai Comuni che hanno redatto il Pudm. Il sindaco infatti a verbale così si esprimeva “in effetti è il Comune che riscuote queste Concessioni (…) bisogna valutare, soppesare cosa potrebbe essere più proficuo, più remunerativo per l’amministrazione comunale”. Cosa è stato fatto da allora? Nulla, ma è cambiato l’assessore al ramo. Se gli augustani – conclude – così come già hanno fatto i brucolani a difesa dei loro beni comuni, non faranno sentire la propria voce a questa amministrazione pentastellata, questa città rischia il paradosso di avere un giorno il mare depurato ma aver comunque bisogno di una barca per potervi accedere.
L’assessore all’Urbanistica Andrea Sansone ha risposto per iscritto alla mozione di indirizzo spiegando il perché non è possibile accogliere le proposte in essa contenuta. Mozione che “impegna” il Comune a revocare in autotutela qualunque proprio atto amministrativo, volto al favorevole rilascio di concessioni che risultino in contrasto con gli impegni già presi a tutela della fruibilità pubblica del demanio marino. L’assessore Sansone sottolinea che: “il rilascio della concessione demaniale ambientale attualmente è regolato dal decreto del 4 luglio del 2011: “linee guida per la redazione dei Piani di utilizzo del Demanio marittimo della Regione siciliana nonché dal decreto assessoriale del 5 agosto 2016. Il Comune nel rispetto delle norme e delle regolari scadenza delle concessioni demaniali non può unilateralmente e discrezionalmente di revocare in autotutela le concessioni regolarmente rilasciate all’Ente preposto. Qualora i consiglieri o qualunque altro cittadino ritengano che alcune zone del territorio comunale siano particolarmente meritevoli di salvaguardia o, comunque, di fruibilità collettiva del Demanio marittimo possono di diritto avanzare richiesta di inserimento o modifiche nelle opportune sedi istituzionali (commissione urbanistica, tavoli tecnici, osservazione al Pudm etc) al fine di migliorare la fruibilità pubblica di determinate aree e ciò anche per valutare la giusta classificazione in fase di redazione definitiva del Pudm”.
Il consigliere comunale di Articolo Uno, Giancarlo Triberio, nonché capogruppo del centrosinistra ha espresso critiche per il fatto che:” dopo 4 anni e mezzo di amministrazione comunale grillina il Piano di utilizzo del Demanio marittimo non ha visto ancora la luce”. Per quanto concerne l’area che l’’Autorità portuale acquisirà, Triberio ha ricordato che l’argomento fu oggetto di una mozione di indirizzo da egli presentata a inizio legislatura e che venne bocciata.
L’Aula infine ha discusso la mozione di sfiducia al presidente del Consiglio comunale Sarah Marturana, presentata da 12 consiglieri comunali di opposizione. Per essere votata una mozione di sfiducia avrebbe dovuto ottenere la firma della metà dei consiglieri comunali più uno (vale a dire, nel caso del comune di Augusta di 16 consiglieri). Per il fatto che il presidente l’abbia voluta comunque inserire all’ordine del giorno dei lavori del Consiglio per chiarire la sua posizione rispetto ai motivi che hanno indotto i 12 consiglieri a tentare di sfiduciarla il capogruppo del M5S, Mauro Caruso ha espresso apprezzamento. La mozione scaturisce dal botta e riposta che, nei mesi scorsi, ha coinvolto sui social Sarah Marturana e il disabile Alessandro Settipani, nato in seguito alla richiesta di quest’ultimo dello sconto sulla Tari per le persone con disabilità.
Il presidente del Consiglio comunale ha chiesto scusa per le frasi esternate in quell’occasione ribadendo che non intendeva offendere questa fascia già svantaggiata della popolazione. I primi firmatari della mozione, i consiglieri di Attiva Mente Biagio Tribulato e Angelo Pasqua hanno criticato l’atteggiamento assunto in quella diatriba da Marturana. Anche i consiglieri Triberio, Schermi e Salvo Aviello hanno sottolineato l’inopportunità di quelle parole esternate per iscritto dal presidente verso persone che già soffrono per una condizione che li penalizza rispetto al resto della comunità. Il consigliere Caruso ha sottolineato che non solo il presidente e i consiglieri di maggioranza, ma anche la minoranza spesso esprime giudizi “spropositati” su su Facebook.