Quello da realizzare ad Augusta è un sistema di depurazione complesso e articolato e, non solo, per questa ragione, ma anche per l’interesse manifestato dall’Amministrazione comunale e dalla società civile, ha attratto la particolare attenzione della struttura commissariale. Il sub commissario Costanza, il rup del progetto e i tecnici che l’hanno redatto sono intervenuti, ieri, nella seduta monotematica di Consiglio comunale all’argomento dedicata. Il progetto è da tempo esecutivo e pronto per andare in conferenza dei servizi, ma l’iter burocratico è lungo.
L’iter per la realizzazione del depuratore è schiavo della burocrazia, pertanto a diversi mesi dalla redazione del progetto definitivo -esecutivo, non si può ancora indire la conferenza dei servizi perché si attende il decreto di esclusione dalla Via (Valutazione di impatto ambientale) che, come ha dichiarato la struttura commissariale, dovrebbe arrivare a breve.
Di questo ed altro si è discusso, ieri, in Consiglio comunale nella seduta monotematica, convocata dal presidente Marco Stella su richiesta della consigliera Milena Contento, condivisa da tutta l’Aula per apprendere lo stato dell’arte su questa importante opera che Augusta aspetta da troppi anni.
Il sub commissario per la depurazione Riccardo Costanza ha sottolineato l’attenzione che il sindaco Giuseppe Di Mare ha costantemente mostrato verso l’argomento.
Continue sono state le interlocuzioni con il Comune ed è stato riscontrato anche un interessamento da parte di cittadini e associazioni.
Il capo dell’Amministrazione comunale si è dichiarato fiducioso, dopo i dettagliati interventi del della struttura commissariale e dei tecnici presenti.
Oggi – ha detto Di Mare a conclusione dei lavori consiliari- abbiamo la consapevolezza di essere, oramai, prossimi alla conferenza dei servizi. Ciò significa che, se poi ognuno svolgerà il proprio compito nei tempi stabiliti e, pertanto, saremo tutti vigili affinché ciò accada, dopo la validazione del progetto sarà espletata la gara e poi lo stesso diventerà materialmente realtà”.
“Gli interventi previsti – ha spiegato il sub commissario Costanza – ci permetteranno di eliminare gli scarichi fognari per la fruizione in modo diverso di alcune zone sia per la popolazione sia per l’attrattività turistica.
Vi è grande attenzione da parte nostra per Augusta dove è stato riscontrato un numero maggiore di criticità sia per la situazione vincolistica sia per l’estensione fognaria enorme e per la presenza di un depuratore che esiste, ma che non è mai andato in funzione e, pertanto, la struttura commissariale si è dotata di un team specializzato per avere i professionisti più qualificati.
Un iter ambientale quale la verifica di esclusione a Via che per legge deve durare 45 giorni, nonostante sia trascorso quasi un anno non ci vede ancora in possesso del decreto.
L’esclusione però l’abbiamo ottenuta.
Da quando ci siamo insediati siamo riusciti a raddoppiare la posta finanziaria che ammonta a circa 60 milioni nonostante il caro materiali e tutti i nuovi prezziari si può ancora contenere per garantire l’appalto dei lavori”.
“Augusta – ha riferito il rup Valentina Parco – ricade nella procedura di infrazione comunitaria per l’incompletezza della rete fognaria e per l’assenza del sistema di trattamento dei reflui.
Il progetto esecutivo è costituto da 765 elaborati ed ha richiesto, ad oggi, oltre 12 mila ore di progettazione, distribuite su un team di oltre 20 professionisti.
Prevede di completare la rete fognaria nelle aree di Brucoli, Monte Tauro, Isola e Borgata: saranno realizzati circa 52 chilometri di nuova fognatura e previsti 27 impianti di sollevamento, di cui il più grande è quello di Pzero una stazione anche di pretrattamento e un collettore tramite il quale il refluo verrà conferito al depuratore di Punta Cugno che riceverà un carico complessivo di 57 mila abitanti equivalenti di cui 17 mila provenienti dall’agglomerato di Agnone.
Dal depuratore sarà previsto un rilancio a mare, a tal fine sarà utilizzato il pontile consortile di Punta Cugno. Infine nel progetto è stato anche redatto uno studio di fattibilità per la zona di Agnone che ha visto come migliore soluzione tecnico economico quella di convogliare i reflui alla stazione Pzero.
Una volta ottenuto il decreto ambientale di esclusione a Via sarà convocata la conferenza dei servizi che durerà 45 giorni e poi verrà indetta la gara d’appalto dei lavori.
Sono stati stimati un importo complessivo di circa 32 milioni e 500 mila euro per l’esecuzione dei lavori e un cronoprogramma che dovrebbe avere una durata di 26 mesi.
Partiranno contemporaneamente tre cantieri”.
Il progetto è stato illustrato, nei dettagli, da Berardo Giangiulio, ingegnere intervenuto in rappresentanza dei progettisti.
L’impianto di depurazione sarà molto probabilmente gestito, come ha fatto sapere il sindaco, dalla società che uscirà dalle vicende legate all’Ati.
E’ questa la soluzione migliore secondo il sub commissario perché una gestione comunale di impianti che sono tanto complessi non è semplice
Dopo l’illustrazione le domande dai banchi di maggioranza e opposizione.
Hanno preso, tra gli altri, la parola i consiglieri Contento, Marco Niciforo, Roberto Conti e Biagio Tribulato chiedendo chiarimenti e avanzando suggerimenti.
Ad inizio lavori la consigliera Roberta Suppo, invece, ha sostenuto che sarebbe stato opportuno allargare la seduta alle associazioni.