Con un comunicato stampa a firma dei Governatori della Confraternite, si denuncia un presunto un atto di forza, di Don Palmiro Prisutto. “Dopo la querelle con le Confraternite e la presa di posizione nei confronti dell’Arcivescovo Mons. Salvatore Pappalardo, questa volta il parroco della chiesa Madre di Augusta mostra i muscoli – sostengono i Governatori – alla più alta autorità dell’Ordine Domenicano della Provincia San Tommaso d’Aquino in Italia da cui dipende la Fraternita Laica di S.Domenico di Augusta”. “I Governatori delle Confraternite – spiegano che – appena qualche mese addietro, in previsione della Pasqua, hanno voluto tentare un dialogo che in effetti non ha sortito alcun effetto. Certo, riferiscono i governatori, appare strano che il parroco abbia preferito coinvolgere quanti indicati in una lunga lettera datata 7 Ottobre 2015 a firma del Priore Provinciale Francesco La Vecchia dove si sancisce la sospensione della Fraternita Laica Domenicana di Augusta fondata nel 1925 dal can. Mons. Carmelo Cannavà. Una sospensione motivata per una serie di gravi fatti che avevano turbato la serenità di uno degli antichi sodalizi laicali legato alla spiritualità di S.Domenico. Il Priore Provinciale aveva determinato la sospensione affidando al confratello padre Giuseppe Damigella “l’intero cammino di revisione e penitenza in vista di una rinnovata ripresa della Fraternita stessa”. Le motivazioni, secondo il provinciale sono da ricercare nel “perseverare in pregiudizi… nel protrarre presunzioni e storie sepolte dal passato” che potrebbero determinare “alla dimissione di membri della Fraternita e all’eventuale scioglimento della stessa. Va ancora rilevato – prosegue P. La Vecchia – che alcuni componenti la Fraternita provengono dal vecchio Comitato dei Festeggiamenti in onore di San Domenico i quali non hanno ancora maturato la differenza fra appartenenza alla Fraternita e appartenenza al Comitato. Per cui questi risultano poco interessati ad un percorso di formazione spirituale e privilegiano le manifestazioni esterne”. In questo contesto si inserisce l’azione di Don Prisutto. Disattendendo alle precise disposizioni dell’alta Autorità domenicana, il parroco ha coinvolto tutti coloro che stati additati dal Padre Provinciale, coinvolgendoli quest’anno nell’organizzazione dei festeggiamenti ed affidando loro ruoli e competenze che erano e sono prerogative delle Confraternite. In effetti i recenti festeggiamenti del Patrono hanno registrato assenze significative tra le file delle Confraternite che di fatto hanno riacceso polemiche mai sopite. Ma come mai il parroco ha inteso sfidare l’alta autorità domenicana del meridione d’Italia? Una provocazione? Secondo il parroco sarebbe un modo per accogliere quanti vogliono dare una mano alla festa e alla parrocchia. Dopo il braccio di ferro dei mesi scorsi contro il Vescovo ecco adesso una nuova querelle con il Provinciale dei Domenicani? A chi giova tutto questo? Ma soprattutto, perché? I governatori si chiedono pertanto qual è l’obiettivo del parroco o più precisamente, qual è l’azione pastorale della chiesa di Augusta? Può una pastorale basarsi solo ed esclusivamente sul sociale con manifestazioni, cortei e iniziative mediatiche? Dapprima l’attacco alle Confraternite, poi la presa di posizione contro l’Arcivescovo e il mettere in piazza conversazioni riservate, infine al Provinciale dei domenicani. Ma cosa ne pensano a riguardo i sacerdoti e le comunità parrocchiali? Cosa ne pensa lo stesso Arcivescovo di Siracusa?”