Centinaia di costumi hanno rappresentato i 5 continenti: Europa, Africa, Asia, America, Oceania. In maschera gli alunni della scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado del III Istituto comprensivo “Salvatore Todaro” e del IV Istituto comprensivo “Domenico Costa”. Tutti ad animare con canti, balli e coreografie viale Italia, una della due centralissime arterie del quartiere Borgata. A conclusione della sfilata i giovanissimi studenti si sono esibiti davanti la chiesa di Santa Lucia.
La sfilata ha avuto inizio nel primo pomeriggio, poco dopo le 15 un corteo si è mosso da viale Italia nei pressi dell’incrocio con via Citrus, accompagnato da un sottofondo di musiche di Carnevale fino a raggiungere l’incrocio con via Metteotti. Sulla strada sono stati piazzati alcuni simboli: i due puzzle e la barca e “simbolo di vita, di salvezza e accoglienza, che tracciando le sue rotte attraverso i mari crea legami tra tutti i popoli del mondo salvando i cuori dal profondo abisso delle differenze”. La manifestazione è stata presentata da Mauro Italia il quale, dopo aver dato il benvenuto a tutti i partecipanti ha introdotto e spiegato brevemente l’evento.
“Le famiglie, la scuola e la chiesa di questo quartiere hanno voluto e sognato, insieme, questo momento come occasione educativa per trasmettere i valori dell’uguaglianza, della fraternità e dell’accoglienza di tutti gli abitanti del mondo. Siamo tutti, infatti, cittadini, del mondo, pur vivendo in luoghi diversi e in situazioni diverse e dobbiamo sentire il dovere di aiutarci reciprocamente; pertanto occorre incontrarci, conoscerci, rispettare costumi e abitudini di ciascun popolo, per crescere così insieme e imparare che l’altro non è una minaccia ma diventa un’occasione per fare festa” . Sulla barca c’erano 5 alunni, uno per continente rappresentato:
Sono stati presentati poi i continenti: l’ultima frontiera ai confini del mondo, dove la natura domina incontrastata e il mare circonda in un abbraccio le sue terre: Oceania. Mille colori e ritmo dei suoni vivaci della terra culla della civiltà: Africa. Antica terra di scienze e filosofie, luogo di mistero, terra di contemplazione, punto da cui nasce il sole: Asia. Da New York a Buenos Aires, il nuovo mondo, la terra delle opportunità per secoli sognata: America. Il vecchio continente, patria delle arti e della cultura. Porto del mondo, terra di conquiste e di scoperte: Europa. La festa dei popoli si è conclusa in prima serata al termine delle esibizioni dei vari gruppi. Al termine della manifestazione è stata data lettura della poesia poesia “Aprimi fratello” di René Philombé e il parroco della chiesa Santa Lucia, don Angelo Saraceno ha lanciato un messaggio di unione tra i popoli e accoglienza.