La vicenda del relitto del barcone, naufragato il 18 aprile 2015 nel Canale di Sicilia, con il suo tragico bilancio di oltre 700 vittime, sembra essersi avviata verso una soluzione condivisa. Come rammenta Cettina Saraceno, portavoce del Comitato 18 aprile che ha chiesto sin dalla sua costituzione, avvenuta 2 anni, fa la permanenza del barcone ad Augusta da collocare in un giardino della memoria: “un anno dopo il suo affondamento il barcone fu recuperato con una complessa operazione disposta dal Governo italiano e trasportato alla base della Marina militare di Augusta dove giunse il 30 giugno del 2016. Ultimata la pietosa opera di rimozione delle centinaia di salme, che imprigionava al suo interno, è qui rimasto in attesa che si decidesse del suo destino finale.Come si ricorderà il “Comitato 18 aprile” aveva subito chiesto alle Autorità competenti ed alle istituzioni locali, che il relitto del peschereccio non fosse né demolito né trasferito altrove, ma che rimasse qui in un’area dove realizzare un “Giardino della Memoria” dedicato alle vittime delle migrazioni. Ne faceva richiesta anche la città di Milano per collocarlo nell’area di Città Studi, per far parte del Museo dei Diritti umani e a tale scopo la Legge Finanziaria 2018 ha autorizzato le spese per il trasferimento del relitto a Milano.
Ne è scaturito un serrato e civile confronto tra le due proposte, in cui ciascuno ha difeso le proprie ragioni ed i propri punti di vista, seppure nella consapevolezza che entrambi i progetti si ispirano e mirano agli stessi obiettivi: tenere aperti i porti e le porte alla speranza, tutelare i diritti e “fare memoria”. Grazie alla comune volontà di trovare una soluzione condivisa e alla decisiva presa d’atto del sindaco di Milano, Giuseppe Sala, che ha giudicato, dichiarandolo ieri sera al Consiglio comunale di Milano, giusto e opportuno che il progetto di valorizzazione del barcone si realizzi nel Giardino della Memoria ad Augusta e si è dichiarato disposto anche a sostenerlo- si è giunti adun’ apertura in favore del mantenimento del relitto nella nostra città.
Ai sindaci di Augusta, Cettina di Pietro e di Milano, Giuseppe Sala, a tutti i consiglieri comunali di Augusta e di Milano, i deputati nazionali Sofia Amoddio, Claudio Fava, Lia Quartapelle, alla docente Cristina Cattaneo e a tutte le persone di buona volontà che finora hanno positivamente operato conclude Cettina Saraceno – rinnoviamo il nostro ringraziamento e chiediamo loro di continuare a lavorare insieme per costruire quel “Museo dei Diritti” diffuso sul territorio che colleghi idealmente e concretamente quelle realtà – da Lampedusa a Milano passando per Augusta, che non vogliono restare mute testimoni davanti ad un’umanità che con grande difficoltà lotta strenuamente per sopravvivere”.
Sull’argomento interviene anche Manuel Mangano, presidente nazionale dell’associazione Bella Storia e coordinatore locale dei Giovani Democratici. “Per la rinuncia del sindaco Sala – dice Mangano- Augusta manterrà suo simbolo solidarietà. “Esprimiamo gratitudine al Sindaco di Milano, Beppe Sala, per aver rinunciato al trasferimento a Milano del barcone naufragato il 18 aprile 2005 a largo della Libia, oggi situato ad Augusta e divenuto simbolo della solidarietà di tutti gli augustani. Più volte avevamo ribadito che il barcone dovesse rimanere ad Augusta anche per far evitare allo Stato una ingente spesa, di circa 600 mila euro, per lo spostamento del barcone da Augusta a Milano”. Manuel Mangano sin dall’inizio si è battuto per evitare lo spostamento del barcone.
“Grazie alla decisione del consiglio comunale di Milano il barcone – conclude il presidente di Bella Storia – rimarrà definitivamente ad Augusta e potremo iniziare, finalmente, anche un percorso museale. Un doveroso ringraziamento al Comitato 18 Aprile che si è battuto con costanza contro questo trasferimento. Ci auguriamo che l’amministrazione comunale di Augusta non sprechi la fondamentale occasione di valorizzare il nostro territorio e lo spirito di accoglienza degli augustani, contrariamente a quanto sta avvenendo in questi ultimi giorni con la chiusura dei porti voluta dal Governo M55-Lega”.