E’ proprio vero: una cosa è fare opposizione, ben altra è governare. Ed il M5S comincia forse a sperimentarlo sulla sua pelle. Basterebbe chiederlo al Sindaco di Parma Pizzarotti, o a quello di Livorno Nogarin, o, proprio in questi giorni, alla neo Sindaca di Roma Virginia Raggi. In verità sarebbe più che sufficiente, limitandosi alle nostre mura cittadine, confrontare la strategia di propaganda adottata dai pentastellati augustani negli anni antecedenti la campagna elettorale 2015 con i 15 mesi di loro governo cittadino. Se prima i mutui degli “altri” erano dissennati debiti, i loro – per incanto – sono diventati semplici “anticipazioni di liquidità” (LEGGI QUI). Se prima i ritardi e/o le inadempienze erano responsabilità imperdonabili generati dalla malapolitica, ora invece sono addebitabili a “lungaggini burocratiche”. Se prima parte delle concessioni edilizie rilasciate erano volgari speculazioni che deturpavano il territorio, ora invece sono investimenti e nulla importa se si continuano a rilasciare concessioni per villette bifamiliari magari sempre delle stesse famiglie di imprenditori. Se nel recente passato dalla frontiera dell’opposizione dura e pura, l’attuale capogruppo consiliare M5S Mauro Caruso invitava sui social il Sindaco dell’epoca a svegliarsi perché “ nel 2012 era inconcepibile restare 2 giorni senza acqua”, ora se la città, o buona parte di essa, resta a secco ripetutamente per 4 o 5 giorni consecutivi in pieno Luglio o Agosto, ciò è dovuto a guasti tecnici o addebitato dai fans pentastellati a quei cittadini che si riempiono le piscine o si irrigano i prati (al centro storico!). Ancora: se prima non si riusciva a realizzare qualcosa, era colpa sempre dell’organo politico, mentre oggi, nell’era “grillina”, non si esita ad additare al pubblico ludibrio responsabili di settore e/o dipendenti comunali. Se prima le mute di cani che scorazzavano per le vie cittadine costituivano l’emblema della cattiva gestione, ora per l’assessore all’ecologia Danilo Pulvirenti, i 650.000 euro annui circa stanziati per il canile convenzionato sarebbero insufficienti ad arginare, attualmente, il fenomeno del randagismo. Persino quando si aumentano le tasse e/o tariffe per i servizi a domanda individuale, gli “altri” prima vessavano i cittadini, mentre loro adesso le “adeguano” e non importa se questo “adeguamento” è superiore al 100% rispetto ai costi precedenti ( vedi ultima delibera di approvazione del regolamento per utilizzo del salone comunale). Quando poi si sbagliano le più elementari norme procedurali, commettendo evidenti errori di legittimità (ad es. non pubblicando sull’albo pretorio atti amministrativi importanti o non rispettando tempi previsti dalla legge), gli “altri” commettevano nefandezze, loro adesso “convalidano” (memorabili a tal proposito resteranno le dotte disquisizioni giuridiche sull’istituto della “convalida” dei consiglieri M5S Mauro Caruso e Sarah Marturana, quest’ultima con sentenze del Consiglio di Stato alla mano). Ciò che prima veniva, con spregio, indicato come “rimpasto” prodotto dai soliti giochini della politica maneggiona, ora invece, con la consueta eleganza linguistica, si chiama “completamento della squadra di governo”. Già perché a quanto pare il criterio dei 2 pesi e 2 misure sembra quello più gettonato dalle truppe pentastellate per i loro giudizi e valutazioni. Sotto la calura estiva dei primi di Agosto, la sindaca
Maria Concetta Di Pietro, oltre che nominare assessore all’urbanistica l’arch. Gigi Minozzi di origine padovane ma residente a Siracusa, ha anche “ripescato” il noto radiologo Pino Pisani, nominandolo suo esperto ambientale a titolo gratuito. Persona unanimemente stimata e benvoluta in città, uomo simbolo della vittoriosa cavalcata dei 5Stelle alle ultime amministrative, Pisani è stato sino a pochi mesi fa Vice sindaco ed assessore all’ecologia ed alla sanità del Comune di Augusta quando poi, a causa di alcuni problemi di salute (evidentemente ora superati) fu costretto a dimettersi. Con le due nomine effettuate (di Minozzi e di Pisani), la Sindaca Di Pietro indubbiamente ne esce rafforzata sul piano politico. Se, da una parte, rivernicia l’immagine della sua amministrazione che il tempo, ma anche le inevitabili difficoltà amministrative, stanno sbiadendo, dall’altra, in un colpo solo, e con un equilibrismo degno dei migliori trapezisti di democristiana memoria, soddisfa il gioco delle correnti interne al M5S. Ma soprattutto offre a Pisani la possibilità di ritornare, sebbene degradato e con un ruolo di rango minore, sulla scena politica. Se l’equilibrio raggiunto durerà nel tempo, lo si vedrà nei prossimi mesi, ma è chiaro a questo punto che la Sindaca Di Pietro ritiene Pisani maturo e pronto per il grande salto alla Regione Siciliana e così agendo, soffoca sul nascere le malcelate ambizioni di altri del proprio entourage. La nomina di Pisani spazza quindi via il gossip di questi mesi e ciò che di misterioso aleggiava sulle sue dimissioni. Se qualche divergenza c’era all’interno del M5S e della Giunta in particolare, essa è stata al momento appianata e le idee sono chiare per il futuro. Che si ricordi, ad Augusta una operazione così disinvolta sul piano politico (stesso professionista, prima assessore e poi esperto) la fece solo l’ex sindaco Massimo Carrubba che, dopo averlo avuto per ben 5 anni come assessore, nominò, una volta rieletto nel 2008, suo esperto allo sviluppo economico l’avv. Diego Maiolino. Si obietterà però che la nomina di Pisani è a titolo gratuito mentre quella di Maiolino era a titolo oneroso. Vero; solo però che all’epoca Maiolino era veramente un tecnico senza alcuna ambizione politica (mai candidato, nemmeno per consigliere comunale e non era neppure dirigente di partito), cosa che non si può dire altrettanto per Pisani, fondatore ed attivista della prima ora del M5S con un ruolo predominante al suo interno. Pino Pisani, finalmente libero dalle incombenze meramente gestionali in cui ha rischiato di rimanere aggrovigliato e triturato da Vice Sindaco (che lo tenevano probabilmente in apprensione), al riparo dunque da responsabilità amministrative e da “inciampi” di varia natura, sempre possibili in un contesto difficile come quello augustano, potrà ora dedicarsi “anima e corpo” a coltivare la sua immagine ed a costruire il suo futuro politico. Certo però il modo in cui è stata gestita questa vicenda , ma anche altre in precedenza (vedi le improvvise e repentine dimissioni di Giovanni Marco Patti da Presidente del Consiglio, nonché la mancata nomina di Nicolò Caramagno indicato in campagna elettorale quale assessore ma defilatosi subito dopo la squillante vittoria), qualche perplessità la fa pur sorgere. La nuova classe dirigente al governo di questa città non dimostra di avere un’alta e nobile considerazione per i ruoli politici e per le cariche istituzionali, gestite (ed occupate) con imbarazzante disinvoltura, senza tenere in alcun conto la volontà del popolo, in particolare senza rispetto per le indicazioni chiare ed inequivocabili date dai cittadini. Quest’ultimi infatti nelle ultime amministrative svoltesi appena 15 mesi fa, avevano premiato Pino Pisani con uno strepitoso successo elettorale personale mai visto in città, che – spiace dirlo – egli ha dimostrato, prima con le dimissioni da Vice Sindaco ed ora accettando la nomina ad esperto, non solo di non aver compreso ma anche di non onorare. 830 cittadini lo avevano non solo votato, ma avevano fatto molto di più. Gli avevano espressamente riconosciuto la leadership cittadina conferendogli il prestigioso (e difficile) compito di governare in prima persona questa martoriata città. I cittadini volevano essere guidati da Pisani. Così non è stato. E così non sarà, per vari motivi. Ma se prima operazioni simili erano aspramente bollate dai puristi pentastellati come “mere occupazioni di poltrone” frutto di metodi in uso ai vecchi politicanti finalizzate ad interessi ed ambizioni personali, adesso invece sono limpide operazioni di “recupero di professionalità”.