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Augusta | Il Teatro Stabile riapre il sipario con “L’alba del Terzo Millennio”. È subito un successo

17 Novembre 2021 | by Redazione Webmarte
Augusta | Il Teatro Stabile riapre il sipario con “L’alba del Terzo Millennio”. È subito un successo
Spettacolo
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Riaperto il sipario, alla rassegna in salsa serena, Teatro nel Cuore organizzata dal Teatro Stabile di Augusta e prodotta da Loudness Italia, un lavoro eccellente che ha emozionato e lasciato senza parole il pubblico presente al Teatro Città della Notte.

Una scelta coraggiosa quella del direttore artistico l’attore e regista Mauro Italia che ha voluto regalare emozioni forti al pubblico intervenuto in sala. Sulla scena spiccano tre croci e presto viene riempita dalle parole, dalle riflessioni, ora amare ora accompagnate da risate, dei due protagonisti della vicenda. Un maestro di scuola elementare, un vinaio, scelti all’alba del terzo millennio, che interpretano i due ladroni in una rappresentazione della passione, che si dovrebbe svolgere in un paesino della Sicilia. Da questo spunto parte la pièce “L’alba del Terzo Millennio” di Pietro De Silva, regista, commediografo e attore italiano fra i più prolifici. Il maestro ed il vinaio, si ritrovano appesi alle croci, l’uno accanto all’altro ed attendono per ore l’arrivo della processione che, per una strana concomitanza (il derby tra le due squadre locali trasmesso in tv) non arriverà mai e i due saranno costretti a socializzare, a mettere insieme le loro solitudini, arrivando sino a mettere in discussione l’ineluttabilità della morte, a fare una sorta di racconto della loro infanzia e di una vita vissuta con fatica e sacrificio per raggiungere una meta che però non arriva. Nei panni del colto, arrogante e poco comunicativo, maestro elementare si destreggia con abilità Emanuele Puglia che ben tratteggia il carattere dell’educatore infelice, frustrato e insoddisfatto, schiacciato dal suo ruolo, dalla sua vita incompleta e da una routine quotidiana che lo svilisce, lo irrita. Solare, soddisfatto del suo lavoro di vinaio e della sua vita familiare, è invece il vinaio, reso con grande simpatia da Cosimo Coltraro che disegna efficacemente il carattere di un uomo che tiene alle tradizioni cristiane, alla sua famiglia, che si diverte con gli amici quando può e che sia pur poco colto e che completa la sua conoscenza leggendo i libri di selezione in bagno, è felice del suo status, vive di piccole cose ed è un’anima semplice. I due lasciati soli dalla comunità, per una coincidenza, nel freddo della notte, comunicano, gridano, si raccontano e vivono insieme la paura dell’abbandono, dell’incomunicabilità e della solitudine ed il finale a sorpresa dello spettacolo, dopo qualche risata per le tipiche espressioni in dialetto siculo del vinaio – Coltraro, lascia il pubblico attonito, facendo ripensare ai nostri giorni, ad una società in evidente crisi di identità e basata su una instabilità generale e dove la fretta, l’indifferenza, l’apparire, risultano protagonisti e dove i valori più autentici sono ormai sprofondati all’ultimo posto.

Il regista Federico Magnano San Lio, riesce ad ovviare alla fissità della vicenda, all’immobilizzazione dei due personaggi per l’intero spettacolo, con la vivacità del dialogo tra i due, una sorta di battibecco sulla vita, sull’esistenza terrena e sui rapporti familiari, ora drammatico, ora grottesco, ora divertente, soprattutto per la diversità caratteriale dei due. Straordinarie le luci di scena curate da Loudness Italia. Organizzazione impeccabile quella dello Stabile di Augusta che oltre alle fatiche di routine hanno gestito con scrupolosa attenzione le normative anti covid, il tutto gestito dalla Presidente Carla Baffo e il sempre presente Pippo Zanti. Importante anche il contributo dell’istituto Arangio Ruiz con i ragazzi della sezione turistica coordinati dal Prof. Paolo Trigilio.

L’appuntamento è fissato per il prossimo 15 gennaio con la commedia brillante “Il Malato Immaginario” con Salvo Saitta,

Ileana Italia

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