“In questi giorni – dichiarano Tripoli e Triberio – ha tenuto banco l’ennesimo scarica barile che ancora una volta non fa chiarezza sulle responsabilità della chiusura delle sede augustana che inevitabilmente ricade sui poveri cittadini, e sulle imprese, costretti per l’ennesima volta a rinunciare ad un servizio importante per il territorio. Auspichiamo che l’incontro avutosi tra il sindaco e il presidente provinciale dell’Inps, Antonio Bruno abbia chiarito l’importanza della presenza dell’Ente con l’auspicio che mercoledì, durante l’incontro con il comitato provinciale Inp, che si terrà proprio ad Augusta, si metteranno in campo le giuste sinergie per sbloccare la vicenda facendo si che ad Augusta riapra almeno un punto informazioni.
Siamo sicuri – concludono i 2 consiglieri comunali – che dopo averlo dichiarato il sindaco ufficializzerà la notizia, alla quale seguirà una nota scritta per l’individuazione di locali idonei. Augusta non può perdere un servizio così importante per anziani, lavoratori e imprese”.
Per i consiglieri di AttivaMente Biagio Tribulato e Angelo Pasqua:”occorre intervenire in maniera celere con la sinergia delle forze sindacali e della politica a tutti i livelli per porre fine a questa consecutio di scippi che il nostro territorio sta subendo di continuo. La paventata chiusura del punto Inps sarebbe un danno irreparabile per cittadini, specialmente anziani, diversamente abili e disoccupati, per i residenti anche dei paesi limitrofi che lo affluiscono e per i patronati che svolgono l’attività in costante sinergia. Proprio per le motivazioni espresse vogliamo atti concreti a tutela della città. Lo scorso venerdì – fanno sapere i 2 consiglieri – abbiamo presentato già un’ interrogazione per comprendere in maniera ufficiale cosa questa amministrazione intenda fare e riteniamo più che importante la convocazione di un Consiglio comunale dedicato all’ argomento, in modo tale che un documento univoco possa rivestire l’ importanza necessaria per domare tale perdita e piuttosto non rimangano carte scritte che poi nessuno legge e che non seguono il loro iter “politico” come, purtroppo, avviene spesso”.