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Augusta | ON LINE il numero 23 de ‘LA DOMENICA’, il settimanale di Webmarte

2 Aprile 2023 | by Michele Accolla
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Per leggere ‘LA DOMENICA’ in formato pdf, con l’editoriale del Direttore, Michele Accolla, e tutti gli articoli pubblicati nella settimana basta cliccare qui.

L’editoriale di Michele Accolla

«Due cose riempiono l’animo di ammirazione e venerazione sempre nuova e crescente, quanto più spesso e più a lungo la riflessione si occupa di esse: il cielo stellato sopra di me, e la legge morale dentro di me»

Sono le parole del filosofo Immanuel Kant, con cui, in una delle sua pagine più celebri, concludeva la Critica della ragion pratica.

Recentemente un altro filosofo, Umberto Garimberti, parlando della vergogna, ha richiamato le parole di Kanta aggiungendo che “Oggi non è più vero. Questo ormai significa, non dico il collasso della morale collettiva, ma persino di quella individuale, quella interna, quella psichica. Quindi la fine dei tempi.”.

Non siamo in grado di dire se siamo alla fine dei tempi, ma certo il collasso di cui parla Garimberti dev’essere la causa di una certa libertà di esprimere concetti talvolta improbabili, prescindendo dal senso di responsabilità che ricoprire alcune cariche istituzioni impongono.

Come nel caso del Presidente del Senato Ignazio La Russa, che pensando di parlare ad alcuni compagni di bevute, e di non essere invece la seconda carica dello Stato, si è lanciato in una interpretazione storica che, se non si trattasse di una tragedia, definiremmo goliardica.

Per La Russa, l’azione di guerra partigiana del 23 marzo 1944 in via Rasella, che poi provocò la rappresaglia delle Fosse Ardeatine, non avrebbe avuto come bersaglio un reggimento di poliziotti altoatesini in partenza per il fronte con i nazisti, ma «una banda musicale di semi-pensionati».

Come a fare da controcanto, il suo fratellino d’Italia Marco Stella, Presidente del Consiglio comunale di Augusta, apostrofato da una consigliera di opposizione come ‘fascista’, ha spavaldamente risposto di esserne orgoglioso.

Non è la prima volta Stella che esterna la sua fede politica, ma farlo nella funzione istituzionale, sembra sintomo di non comprendere appieno la responsabilità della carica ricoperta.

Avere vinto le elezioni, in democrazia, dà il diritto oltre che il dovere, di governare nell’interesse della comunità nel rispetto della costituzione che questa si è data, non quello di riscrivere, di volta in volta, la storia a uso e consumo delle proprie convinzioni personali.

Nel caso dell’Italia, la Costituzione è antifascista, dovremmo ricordarcelo sempre.

Ci dispiacerebbe, in vista delle celebrazioni del prossimo venticinque aprile, ritrovarci ancora più schiacciati tra due schieramenti sempre più radicalizzati, una sinistra postcomunista e una destra postfascista.

È tempo di culture nuove, non di nostalgie.

È tempo di andare incontro al futuro con la massima unità possibile, non di tornare al secolo scorso, altrimenti il futuro farà volentieri a meno di noi.

Intanto il calendario ci dice che manca un mese alla scadenza del termine per la presentazione delle candidature nei comuni in cui si voterà a maggio.

Gli schieramenti si affannano a trovare i candidati che siano capaci di unire i partiti della coalizione.

A Siracusa, la coalizione formata da Partito democratico, M5S, Lealtà e condivisione, Verdi Europa, Sinistra Italiana, ex-art1 Verso il partito del lavoro e Centopassi, è compatta sull’ex coordinatrice di Libera, nome di Renata Giunta.

Il tavolo dei coordinatori regionali del centrodestra, ha trovato invece l’accordo sul nome dell’ex Presidente del Consiglio comunale Ferdinando Messina, di Forza Italia, sponsorizzato dall’onorevole Riccardo Gennuso.

La decisione di candidare Messina ha però fatto andare su tutte le furie il suo collega di partito, l’ex deputato e assessore regionale Edy Bandiera, che si è sospeso da Forza Italia.

Con un post, Bandiera ha lasciato intendere la possibilità di una sua candidatura fuori dal centrodestra.

Dura anche la reazione del coordinatore provinciale di Mpa Mario Bonomo che, redarguito immediatamente dal suo rappresentante regionale Fabio Mancuso, ha lasciato l’incarico, non senza aver usato parole durissime contro la decisione di imporre una candidatura poco gradita ai leader siracusani della coalizione.

Restano in campo le candidature del sindaco uscente, Francesco Italia per Azione, di Alfredo Foti per Officina Civica per Siracusa, di Roberto Trigilio, ex Movimento 5 stelle, per il movimento di Cateno De Luca, oltre, a quella di Renata Giunta per i progressisti.

Il centrodestra ha anche definito le candidature a sindaco di Trapani, Maurizio Miceli di Fratelli d’Italia e a Ragusa Giovanni Cultrera, un civico.

Resta il nodo Catania, dove intanto non potrà essere candidato l’ex sindaco Enzo Bianco, condannato, per il dissesto finanziario al Comune di Catania, dalla Corte dei conti all’incandidabilità per dieci anni.

Buona domenica e buona settimana.

Clicca qui per scaricare il n. 23


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