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L’editoriale di Michele Accolla
Vi ricordate la questione morale? Sembra passato un secolo. Bastava solo qualche sospetto, qualche schizzo di fango, per mettere a tacere ambizioni e distruggere carriere politiche.
Poi venne l’onda del giustizialismo, dell’onestà spacciata per progetto politico e non come precondizione morale ed etica, l’honestà sbandierata alternativa all’esperienza e alla competenza. Il giustizialismo diventato cultura del sospetto, una sorta di epidemia sociale.
E come tutte le epidemie, anche questa sembra essersi conclusa con il raggiungimento di quella che gli studiosi definiscono l’‘immunità di gregge’.
È evidente come oggi non valga più per un politico ‘essere come la moglie di Cesare’.
Non si spiegherebbe altrimenti quanto è successo nelle elezioni di domenica e lunedì in provincia di Siracusa.
In Sicilia si votava in 128 comuni, di questi 124 hanno già eletto il sindaco.
Oltre ai 113 comuni con popolazione inferiore ai 15.000 abitanti, in cui si votava con turno unico, hanno eletto il sindaco anche 11 degli altri 15.
Domenica 11 e lunedì 12, si voterà per il ballottaggio solo a Siracusa, Acireale, Aci Sant’Antonio e Piazza Armerina.
In provincia di Siracusa si è votato in otto comuni.
Se a Siracusa bisognerà attendere il ballottaggio tra Ferdinando Messina del centrodestra e il sindaco uscente Francesco Italia, gli altri sette hanno già eletto chi li amministrerà per i prossimi cinque anni, incluso Carlentini, dove l’uscente Stefio ha vinto al primo turno, con oltre il settanta per cento dei voti.
Dei sette sindaci eletti, tre hanno procedimenti giudiziari in corso, si tratta di quelli di Priolo, Francofonte e Portopalo di Capo Passero.
Il più noto è sicuramente Pippo Gianni, rieletto sul filo di lana dopo che era stato costretto alle dimissioni, a gennaio, per fare venire meno le esigenze che lo avevano condotto agli arresti domiciliari con l’accusa di istigazione alla corruzione, tentata concussione, concussione, falsità materiale ed ideologica in atti pubblici.
Il processo a suo carico è in corso e si celebra con il rito abbreviato.
Il carisma del 76enne ex deputato regionale e nazionale, ex assessore regionale, vecchia scuola democristiana, non è una scoperta.
A Priolo dove, sebbene in pensione, continua svolgere la professione di medico, visitando pazienti gratuitamente, è considerato un benefattore da buona parte dei cittadini.
A Francofonte il sindaco uscente Daniele Lentini, è stato rieletto con quasi l’85% dei voti.
Lentini è rinviato a giudizio nell’ambito dell’inchiesta ‘Muddica’, che ha coinvolto anche il sindaco di Melilli Carta e con altri, per i reati, a vario titolo, di abuso d’ufficio, turbata libertà degli incanti e falso ideologico.
Ma il caso forse più significativo è quello di Portopalo di Capo Passero, dove è stata eletta sindaco la ventinovenne Rachele Rocca, vicina al deputato regionale di FdI Carlo Auteri, che ha superato per soli sei voti la sua più diretta avversaria, diventando così una dei sindaci più giovani della Sicilia e d’Italia.
Le sue prime parole dopo l’elezione sono state: “Oggi è il giorno della ricompensa, della onestà che ha vinto e del duro lavoro fatto insieme a tutto il gruppo. E’ stata una battaglia pesante ma sappiamo che con impegno e onesta, con limpidezza andremo ad amministrare Portopalo per tutti”.
Nello scorso mandato amministrativo Rachele Rocca, protagonista anche lei di una vicenda giudiziaria, ancora in corso e dagli esiti tutti da definire, è stata consigliere comunale, ed ha ricoperto la carica di vicesindaco.
La vicenda giudiziaria le è costata gli arresti domiciliari fino alle sue dimissioni, a marzo scorso, che hanno indotto il Gip a revocarle la misura cautelare nel corso di una indagine partita a settembre 2020 a seguito delle dichiarazioni del sindaco, Gaetano Montoneri, che aveva segnalato possibili episodi di concussione.
La neosindaca, assieme al padre, consulente del sindaco, e a un altro consigliere comunale, Corrado Lentinello, è accusata di aver chiesto ad un imprenditore una tangente in cambio del pagamento di una fattura.
Il ventottenne Lentinello è stato rieletto al Consiglio comunale con un plebiscito di voti che fanno di lui il più votato di sempre nella storia della cittadina.
Al di là di quelli che saranno gli esiti delle vicende che riguardano i tre neosindaci, la sensazione è che sia crollata la fiducia nella magistratura e che, con la riduzione all’irrilevanza politica del M5S, che del giustizialismo ha fatto la sua bandiera, si sia chiusa la parentesi aperta con i Vaffa-day di Beppe Grillo, di cui il movimento è figlio e l’audacia sia tornata ad essere un valore politico.
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Buona domenica e buona settimana.