Un premio che ufficializza quanto da anni andiamo affermando – dichiara Giuseppe Carrabino che da decenni cura i rapporti con le comunità augustane all’estero – e cioè che la pesca in Venezuela parla augustanese. Il riconoscimento concesso nell’ambito delle celebrazioni per l’ottantatreesimo anniversario di fondazione della Camera di Commercio di Cumanà è difatti una pietra miliare nella storia della pesca industriale venezuelana che sancisce l’opera meritoria delle famiglie augustane che dopo il secondo conflitto mondiale si sono stanziate in Venezuela. Nel documento, rilasciato dal Direttorio Esecutivo dell’Ente Camerale, sono riportati i nominativi di Giuseppe Cannavò (padre), Salvatore, Francesco (detto Ciccio), Giuseppe, Carmelo, Elio; Francesco Ortisi (detto Ciccio), Domenico Spinali, Carmelo Pinto, Innocenzo Natoli (detto Enzo), Tommaso e Sebastiano Natoli, Franco Chiarelo, Salvatore Di Mare e Carmelo Bianco. Sono tutti augustani che si sono fatti onore e che hanno portato alto il nome di Augusta. Una attività che è nata con imbarcazioni di fortuna trasferite in quei mari e sostituite nel tempo con nuove e moderni mezzi e soprattutto con la creazione di infrastrutture, bacini, celle frigorifere, elicotteri e cantieri navali.