L’arcivescovo di Siracusa monsignor Salvatore Pappalardo ha presieduto stamattina la solenne messa in onore di Santa Barbara, patrona della Marina militare. La funzione religiosa è stata concelebrata dal cappellano militare don Corrado e dai parroci augustani, don Palmiro Prisutto, don Angelo Saraceno, padre Giuseppe Mazzotta e padre Enzo Zagarella. La cerimonia si è svolta nella palestra del comprensorio della Marina militare di Terravecchia alla presenza di autorità militari e civili tra i quali il contrammiraglio Andrea Cottini, comandante di Marisicilia, il sindaco, Cettina Di Pietro e il nuovo prefetto, Giuseppa Scaduto alla sua prima uscita ufficiale. Hanno partecipato alla Santa messa il personale militare in servizio e in congedo, delle rappresentanze dell’Anmi e delle associazioni combattentistiche e d’arma, una delegazione di scolaresche e cittadini. Il vescovo durante l’omelia ha ricordato il martirio di Santa Barbara,
Si narra che Barbara di Nicomedia in Bitinia fu rinchiusa in una torre e poi condotta al martirio per la sua indomata fede cristiana osteggiata dal padre pagano Dioscuro, che al “quattro del mese di Dicembre, regnante Massimiano Imperatore, ed essendo preside Marziano…” (circa nel 228 d.C.), fu incenerito da un fulmine celeste, simbolo della morte immediata senza la possibilità di redimersi. La martire, nell’imminenza del supremo sacrificio, pregò Gesù: “…tu che tendesti i cieli e fondasti la terra e rinchiudesti gli abissi, il quale comandasti ai nuvoli che piovessero sovra i buoni e sovra i rei, andasti sopra il mare e riprendesti il tempestoso vento, al quale tutte le cose obbediscono, esaudisci per la tua misericordia infinita l’orazione della tua ancilla… Pregoti il Signore mio Gesù, se alcuna persona a tua laude farà memoria di me e del mio martirio,…mandali grazia per tua misericordia”…
Da queste espressioni si percepisce l’intenso intreccio che lega Santa Barbara agli uomini della Marina militare e dei Vigili del Fuoco. La leggenda spiega le ragioni per cui subito dopo l’invenzione della polvere da sparo, presso ciascun magazzino di munizioni, in particolare sulle navi da guerra, per devozione alla vergine di Nicomedia, è presente sulle pareti un’immagine della Santa perché siano preservati dal fuoco e dai fulmini celesti i depositi delle polveri che si chiamano appunto “Santabarbara”. Il 4 dicembre di ogni anno uomini e donne della Marina Militare e quanti operano per essa, nel ritrovarsi con le comuni origini e valori, festeggiano solennemente la loro Santa Patrona. La tradizione vuole, infatti, che a bordo delle navi e presso tutti gli enti e i comandi della Forza Armata venga commemorata la ricorrenza di Santa Barbara. Le donne e gli uomini dei Vigili del fuoco festeggiano il 4 dicembre la propria Patrona in tutte le strutture presenti sul territorio nazionale e nella commemorazione ripercorrono le attività svolte durante tutto l’anno per la salvaguardia e l’incolumità delle persone, l’integrità dei beni e dell’ambiente, la difesa civile e la prevenzione incendi.
La ricorrenza di Santa Barbara è un momento particolarmente sentito che avvicina sempre il personale della Marina militare e chi ne ha fatto parte dedicandole gran parte della propria vita, ad un profondo pensiero per quanti, nei mari di tutto il mondo, nei teatri operativi e sul territorio nazionale, svolgono quotidianamente il proprio lavoro al servizio della Patria e della collettività.