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Augusta | Stato di agitazione nel carcere indetto dal Cnpp, prossima una manifestazione

Augusta | Stato di agitazione nel carcere indetto dal Cnpp, prossima una manifestazione
Sindacale
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Il Cnpp, considerato il mancato riscontro alle richieste, più volte, inviate ai vertici dello Stato e dell’Amministrazione penitenziaria, per far fronte alla grave situazione che vive, oramai da anni, il carcere di Augusta, indice lo stato di agitazione del personale, annunciando una prossima pubblica manifestazione. Giuseppe Madurino e Massimiliano Di Carlo, rispettivamente segretario provinciale e dirigente nazionale del sindacato, in una ulteriore nota inviata sempre agli stessi destinatari, elenca i problemi che affliggono la casa di reclusione di contrada Piano Ippolito.

La casa di reclusione di Augusta non è solo un luogo dove spesso si consumano aggressioni, come quella avvenuta lo scorso sabato, o fatti sconcertanti come quelli dei mesi scorsi con due detenuti morti per aver praticato lo sciopero della fame, ma è penalizzata da tanti gravi carenze, da anni denunciate dai sindacati.

Il segretario provinciale del Cnpp Giuseppe Mandurino ed il dirigente nazionale Massimiliano Di Carlo chiedono risposte, riservandosi di organizzare manifestazioni di protesta pubbliche in caso di mancato riscontro.

Le innumerevoli lamentele vengono esternate dai due sindacalisti in una nota inviata ai vertici dello Stato e dell’Amministrazione penitenziaria.

Con la presente lettera questa organizzazione sindacale – esordiscono così Mandurino e Di Carlo – torna nuovamente a denunciare le gravi problematiche che affliggono il carcere di Augusta a suo tempo rappresentate, e per ultima con nota del 10 marzo 2023.

Si ribadisce la necessità di un intervento urgente da parte per scongiurare un collasso dell’Istituto penitenziario di contrada Piano Ippolito sia dal punto di vista della gravissima carenza di personale operante in suddetta struttura sia dal punto di vista strutturale”.

La segreteria nazionale del Cnpp ribadisce ancora una volta “il notevole disagio ed i malumori che la forte carenza di organico sempre più in deficit sta suscitando tra gli agenti, già messi a dura prova lavorando al di sotto dei livelli minimi di sicurezza e da eventi critici violenti contro i poliziotti che si sono susseguiti negli ultimi tempi, che hanno reso l’ambiente lavorativo invivibile da situazioni di gravissima difficoltà a gestire detenuti sempre più violenti, da turni di servizio che spesso eccedono le otto ore, riposi settimanali revocati per richiami in servizio, turni notturni consecutivi, gli uffici sono ormai tutti impiegati a supporto del servizio a turno con disservizi a ricaduta sulle aspettative dei detenuti che non vedono risolvere i propri problemi e di conseguenza creano problematiche e criticità ormai diventate una consuetudine, ecc…., mentre la Direzione non riesce nemmeno più a garantire gli accordi sottoscritti (Aqn, Pir e Pil) per le quotidiane numerose assenze legittime dei colleghi che delinea uno stato di emergenza e un concreto e serio rischio di non poter fruire nei prossimi giorni del piano ferie estive concordato su cinque turni di quindici giorni ciascuno, con tutte le conseguenze del caso”.

L’organizzazione sindacale richiede nuovamente di: avviare una procedura straordinaria per l’individuazione di un congruo numero di unità del ruolo degli agenti / assistenti (sulla base della disponibilità manifestata dal personale inserito nella graduatoria riferita all’interpello nazionale ordinario per la mobilità anno 2022 oppure in servizio di missione) da inviare in supporto operativo nella sede di Augusta.

E ancora tra le richieste, l’inizio urgente dei lavori di messa in sicurezza e di ristrutturazione della maggior parte dei reparti detentivi.

Reparti che versano in precarie condizioni igienico-sanitarie nonché l’adeguamento agli standard ed ai requisiti previsti dalle modifiche apportate dal nuovo regolamento di esecuzione dell’ordinamento penitenziario.

Il Cnpp: “considerata la inesistente attenzione dell’Amministrazione penitenziaria alle nostre denunce continue nel tempo, spesso senza alcun riscontro – concludono Mandurino e Di Carlo – ritiene opportuno, nell’attesa di ricevere urgente riscontro attivare le procedure per uno stato di agitazione e indire nelle prossime settimane manifestazioni pubbliche nei modi consentiti dalla normativa vigente in materia”.

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