“Surreale, quasi caricaturale” secondo Pippo Zappulla il fatto che il governatore della Sicilia inviti polemicamente la Responsabile Regionale per le Pari Opportunità ad occuparsi di cose più importanti. Lei è, infatti, intervenuta esattamente nel pieno esercizio del proprio ruolo. Invece lui capo di un governo regionale alle prese con il rischio default della Sicilia, con una condizione finanziaria, economica e sociale al limite del fallimento avrebbe davvero ben altro di cui occuparsi e dare conto. Povera Sicilia!!!. L’intervento di Musumeci è sbagliato oltre che nel metodo anche nel merito – continua Zappulla – : è chiarissimo ormai che la Di Pietro ha preso una pesante e immagino involontaria scivolata.
Fermo restando che può legittimamente e liberamente scegliere di farsi chiamare come meglio le aggrada il modo con cui ha inteso specificare la sua preferenza è apparso davvero singolare: in quanto donna infatti è naturale che rivendicasse l’identità femminile e non considerarla come è apparso invece a tutti incredibilmente un limite. Tutto questo avviene peraltro in un momento in cui la sua comunità è attraversata da tanti seri problemi e tensioni a cominciare dal gravissimo diritto negato per interi quartieri dell’utilizzo dell’acqua potabile. Così come è evidente la lezione di stile e di rispetto – conclude Zappulla – per le Istituzioni, per le donne e per il ruolo ricoperto offerto dal consigliere comunale di Art1 Giancarlo Triberio. Lo stesso non si è, infatti, per nulla risentito dell’appellativo di Giancarla polemicamente affibbiatogli dalla prima cittadina in pieno Consiglio Comunale perché non considera, e non consideriamo, la declinazione al femminile certo un disvalore.
L’intervento sui social del presidente della Regione recita le testuali parole: “stigmatizzo e dissento dalle dichiarazioni della consigliera di parità della Regione Siciliana, Margherita Ferro, per un intervento assolutamente inopportuno e inappropriato, oltre che privo di qualsiasi fondamento giuridico: un “richiamo” a Cettina Di Pietro Sindaco di Augusta. La coniugazione al femminile di una carica istituzionale, infatti, appartiene esclusivamente alla libera autonomia di chi la ricopre. Ritengo che la consigliera di parità, che conosco e apprezzo da tempo dovrebbe occuparsi di ben altri problemi, invece che richiamare, senza averne titolo, un sindaco eletto direttamente dal popolo, cedendo cosi a un integralismo linguistico che non aiuta certo a migliorare le condizioni di disparità delle donne in Sicilia”.
Pieno sostegno a Margherita Ferro e alla parità di genere dal consigliere Giancarlo Triberio. Leggo con sbigottimento il post del presidente della Regione Sicilia in merito al “linguaggio istituzionale” da tenere nei confronti delle donne. Nello Musumeci forse pensa di essere “governatore” pure contro la Storia, le Leggi, il Miur e la stessa Accademia della Crusca. Noto anche che la sindaca Di Pietro è passata in pochi giorni dal cantare Bella Ciao a Milano, facendosi fotografare accanto al sindaco Sala insieme alla senatrice Segre, al farsi difendere sul suo indifendibile comportamento nell’aula consiliare da un “maschilista” come Musumeci, che proviene politicamente dal Movimento Sociale Italiano. Non mi stupisce l’immagine di 2 vecchi “camerati” della Destra che si ripropongono insieme in questa battaglia antifemminista.
Ancora meno mi stupisco del pensiero ondivago dei 5 stelle che cercano di dare un colpo al cerchio e uno alla botte. In attesa che i mutevoli grillini girino nuovamente dal lato giusto, portando in Aula e votando la mozione sulla revoca della cittadinanza onoraria al Duce e di darla alla senatrice Segre, mi auguro che la sindaca faccia pace con sé stessa e con le sue idee. Magari il presidente Musumeci, così attento alle questione augustane, invece di rimbrottare la consigliera di parità del suo assessorato che svolge con scrupolo e coscienza ammirevoli il suo compito, avrebbe potuto usare le proprie prerogative per mettere a disposizione la Protezione civile regionale a dare sostegno agli abitanti del centro storico da due mesi senza acqua potabile.
Esprimo vicinanza e pieno sostegno, da parte mia nonché del gruppo consiliare e del circolo cittadino di Articolouno, alla consigliera Margherita Ferro che dimostra la forza e il grande impegno che mette nel suo compito. Dopo le inaccettabili dichiarazioni del governatore è evidente che la strada da percorrere sulla parità di genere è ancora lunga – conclude Triberio e, grazie a questa destra post-missina e neo-leghista alla quale il movimento di Casaleggio porge il sasso nascondendo la mano, tutta nuovamente in salita”.
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