il Consiglio comunale, con i soli voti della maggioranza, ha approvato le modiche al regolamento che disciplina la Tari ai fini dell’applicazione del metodo normalizzato. La Tassa aumenterà per l’effetto dell’incremento dei costi di conferimento dei rifiuti in discarica. L’Aula ha poi approvato il Pef (Piano economico finanziario) del servizio integrato dei rifiuti per lil 2023, nonché le tariffe della tassa sui rifiuti. La Tari da quest’anno sarà calcolata sulla base dei metri quadrati dall’abitazione e del numero dei residenti mentre per le utenze non domestiche si terrà conto della categoria a cui l’esercizio commerciale appartiene. Per l’opposizione presenti solo le consigliere Contento e Suppo che si sono astenute, evidenziando che il sindaco non ha mantenuto la promessa elettorale di abbassare le tasse.
Da quest’anno la tassa sui rifiuti (Tari) si pagherà col metodo normalizzato che prevede una quota fissa sulla base del numero dei metri quadrati dall’abitazione e una variabile calcolando il numero dei residenti in quell’immobile.
Per quanto riguarda le utenze non domestiche verrà versata, invece, quantificando i metri quadrati e varierà tenendo conto, come la normativa impone, dei codici Ateco (classificazione delle attività economiche adottata dall’Istat), e dunque della tipologia di merce che viene venduta o prodotta.
er l’adozione di tale criterio, il Consiglio comunale ha approvato, con i soli voti della maggioranza le modiche al regolamento che disciplina la Tari ai fini, appunto, dell’applicazione del metodo normalizzato.
L’Aula ha poi approvato il Pef (Piano economico finanziario) del servizio integrato dei rifiuti per l’annualità in corso, nonché le tariffe della tassa sui rifiuti.
Non è possibile, come ha puntualizzato il sindaco Giuseppe Di Mare, fare un raffronto con l’anno precedente, ma quel che è certo è che l’importo da pagare aumenterà per tutti anche se, a risparmiare saranno soprattutto le utenze con un solo abitante e andrà a crescere per le famiglie con più componenti.
“E’ un principio di equità che finalmente rispettiamo” ha detto il primo cittadino.
“Con l’approvazione di questo regolamento – ha spiegato – con un ritardo di 10 anni perché la legge 147 è del 2013, scriviamo una pagina di equità sociale perché passiamo al metodo normalizzato.
Si tratta di un criterio a costi fissi e variabili che avvantaggerà, come è giusto che sia perché di rifiuti ne produrrà di meno, le utenze con un minor numero di persone.
Un criterio che abbiamo voluto raggiungere con determinazione, tenendo conto del fatto che, vi è un obbligo di legge che andava rispettato e che oggi regolarizziamo.
Tutte le modifiche che vengono apportate al regolamento sostanzialmente riguardano solo il passaggio a questa metodologia. Sono modifiche dettate da Arera”.
Il sindaco ha sottolineato che, visto l’incremento del costo del conferimento in discarica che è triplicato nel giro di tre anni e che il costo del servizio rifiuti (raccolta e conferimento) è a corrispettivo integrale da parte dei cittadini per legge, l’unico modo per ridurre i costi è quello di aumentare il tasso di differenziata perché in discarica vanno a finire i rifiuti indifferenziati.
Augusta per la vastità del suo territorio è divisa in tre parti: nella zona Isola il livello di differenziata ha raggiunto quasi il 65%, in Borgata il 45% mentre è poco più dello zero per cento nella zone esterne. Ciò, secondo il capo dell’Amministrazione comunale vuole dire che qualcosa nel sistema di raccolta adottato da 7 anni (a fine luglio scadrà il contratto con la MegarAmbient) e si dovrà procedere con un nuovo appalto) non ha funzionato”.
Gli aumenti non sono dovuti alla festa di San Domenico o all’estate augustana o a spese varie come le ipotesi fantasiose che circolano dicono.
Parliamo di tari che è a corrispettivo integrale da parte dei cittadini per legge. Significa che occorre che le utenze coprano integralmente il costo del servizio e del conferimento dei rifiuti solidi urbani nel modo che stabilisce la normativa.
Nel 2020 depositare una tonnellata di rifiuti inj discarica costava 107 euro a maggio 2022 il costo è salito a 360 e così via. Quindi vi è una motivazione semplice legata al conferimento che riguarda tutti i comuni siciliani per l’indifferenziato
Siamo passati da 107 a 385 e il trend del 2023 è oscillante”.
Le consigliere Milena Contento e Roberta Suppo, che si sino astenute nella votazione degli atti hanno evidenziato che l’Amministrazione comunale non ha tenuto fede alla promessa elettorale di abbassare le tariffe dei tributi.