“L’assessore dimostri ciò che ha asserito o si dimetta” dicono i tre consiglieri. Si tratta delle affermazioni stigmatizzate da Giuseppe Carrabino, già direttore del Museo civico. “Lo avevamo già detto tempo fa – sottolineano Di Mare, Pasqua e Tribulato – il nostro Comune non può essere amministrato “a tempo”, l’emblema è proprio l’assessore alla Cultura, che si permette, anche, di fare delle affermazioni gravi e imbarazzanti in Consiglio comunale. Ci dissociamo da questo modo di intendere le Istituzioni, che, piuttosto unire e mettere insieme chi si spende gratuitamente per la Città, continua solo a creare insopportabili divisioni e disuguaglianze di trattamento. Affermare che la “gestione di Istituzioni cittadine è stata fatta un pò così…” lasciando adito a dubbi e facendo capire tutte le cose peggiori possibili, è un atto vile a cui ci ha abituato questa amministrazione, se qualcuno ha prove di illeciti, abbia il coraggio di denunciarli, altrimenti dopo aver fatto queste gravi dichiarazioni si dimetta subito con lo stesso coraggio ed umiltà”.
I tre consiglieri non sono intervenuti in Aula perché il regolamento, durante la discussione di interrogazioni presentate da altri non lo prevede. “Ma queste dichiarazioni pubbliche ci hanno lasciato tanta amarezza. Lanciare ombre sulla gestione economico-finanziaria di Istituzioni – continuano Di Mare, Pasqua e Tribulato – che sono andate avanti solo grazie al lavoro gratuito di chi Augusta effettivamente la vive ogni giorno, è un gesto orrendo a maggior ragione se compiuto da chi riveste il ruolo di assessore alla Cultura del Comune; le vere ombre sono quelle di un assessorato fantasma, “part-time”, che non ha prodotto niente di niente in due anni se non il disbrigo di affari correnti e rilascio di autorizzazioni dovute”.
A Giuseppe Carrabino e a tutti gli amanti e studiosi del territorio, i tre consiglieri esprimono solidarietà e vicinanza, insieme all’invito a continuare a fare quel complicato lavoro di tener viva la luce di una comunità nonostante tutto. “All’assessore alla Cultura – concludono Giuseppe Di Mare, Angelo Pasqua e Biagio Tribulato – ancora una volta proprio per l’assenza di relazioni e azioni dettagliate a favore della cultura cittadina nate dal suo operato chiediamo di farsi da parte, per comprovate incapacità, un atto, questo si d’amore nei confronti di Augusta”.
GUARDA IL VIDEO
[embed_video id=148879]