Unionports ritiene che sarebbe opportuno allargare i confini dell’Autorità di sistema portuale acquisendo il territorio comunale da Punta Magnisi a Capo Santa Croce e chiede il reinvestimento delele accise petrolifere sul territorio
L’allargamento dei confini dell’Autorità di sistema portuale del mare di Sicilia orientale da Punta Magnisi a Capo Santa Croce sarebbe opportuno anche per il presidente di Unionports Davide Fazio. Quest’ultimo, a nome suo e dell’associazione di imprenditori dell’area portuale di Augusta dichiara di condividere l’opinione espressa nei giorni scorsi da Mimmo Di Franco, presidente della associazione augustana “Umberto I°.
“Come ritengo- dichiara Fazio – che una parte delle accise che lo stato incassa dalla presenza del petrolchimico dovrebbe essere reinvestita sul territorio.
Fondi che permetterebbero interventi per la messa in sicurezza della fascia costiera e dei vari porticcioli turistici presenti.
Anche noi imprenditori portuali riteniamo che le tutele delle infrastrutture potrebbero avere migliore fortuna con interventi come quelli che proponiamo anziché con le sole casse deficitarie del Comune.
E vari problemi potrebbero essere risolti ,come lo scivolamento della costa di levante. Interventi possibili solo se anche il golfo Xifonio ricadesse sotto la giurisdizione della Port Autority. Da anni si attende i il consolidamento della costa come è stato fatto per l’area di Ortigia a Siracusa.
Siamo disponibili – conclude il presidente di Unionports – ad una interlocuzione per questo tipo di impostazione dello sviluppo della portualità ad Augusta e ci attendiamo una chiara presa di posizione del presidente dell’Adsp, Francesco Di Sarcina.