“Indiscutibile è la ricchezza e il valore del patrimonio culturale di Augusta con le sue strutture edificate nei secoli a difesa del Porto Megarese e dell’abitato, che caratterizzano e contraddistinguono la cittadina nel contesto mediterraneo”.
Ad esaltarne i valori dell’area storica culturale è Luca Di Giacomo, docente in Storia e Conservazione dei Beni architettonici ed Ambientali, nonchè Guida Turistica della Regione Sicilia e Guida Ambientale Escursionistica AIGAE.
Di Giacomo, sollecita con attenzione particolare, un intervento da parte del Sovrintendente ai Beni Cutlurali di Siracusa, del Sindaco di Augusta, dell’Assessore alla Cultura del Comune di Augusta e dell’Assessore ai Lavori pubblici del Comune megarese, per un confronto costruttivo.
“Il nucleo più ricco e prestigioso, va identificato nell’area compresa tra i “vecchi” ponti o “Ponti di Campagna” e la Via Cristoforo Colombo, che include la Villa Comunale “Orso Mario Corbino” e i due percorsi pedonali che dal centro storico conducono all’”Opera a Corno” con la Porta Monumentale di Terra (detta “Spagnola”).
I “Ponti di Campagna” e il Rivellino “Quintana”, e che cingono il Castello Svevo rispettivamente l’uno a ovest e l’altro a est e a nord.
Sostanzialmente un concentrato di elementi, scenari e prospettive che, grazie alla posizione, si offre al cittadino e al turista proprio nel punto di accesso al centro storico dell’isola di Augusta”.
Due i punti su cui Di Giacomo pone l’accento: il valore paesaggistico, dal Porto Megarese al Golfo Xifonio, con prospettiva esclusiva e inedita sul castello federiciano e sulle fortificazioni spagnole. E la via pedonale alternativa di collegamento tra i quartieri Borgata e isola, distante dai distrubi acustici e atmosferici del traffico autoveicolare.
“A tal proposito una prima occasione potrebbe già manifestarsi il 10 aprile p.v. data in cui, cosa rara per la nostra città, cinquanta turisti provenienti da Ragusa verranno in visita nel centro megarese e, guidati dal sottoscritto, effettueranno una passeggiata storico-culturale che, nel bene e nel male, avrà la sua eco sui social network”.