Dai brani più famosi a quelli meno conosciuti ha spaziato il repertorio de “Le Vibrazioni” sul palco di piazza Castello, ieri in occasione dei festeggiamenti in onore di san Domenico. Alla piazza gremita di gente il cantante del gruppo Francesco Sarcina nel presentare il brano “Ridere ancora” scritto durante la pandemia ha parlato dell’emergenza sanitaria e di come è stata gestita: “ci hanno fatto sentire difettosi” ha detto. Ad introdurli sul palco il duo Mirko e Peppe.
Hanno fatto vibrare un’intera piazza gremita di pubblico accorso nel cuore dei giardini pubblici per applaudirli e cantare insieme a loro i brani più famosi e non: Le Vibrazioni ieri sera in piazza Castello.
Il gruppo musicale pop rock italiano, formatosi a Milano nel 1999, ma che è esploso esattamente 20 anni fa, come ha ricordato sul palco il cantante e chitarrista Francesco Sarcina, principale compositore, sul palco insieme tra gli altri al chitarrista e tastierista Stefano Verderi, al bassista Marco Castellani e il batterista Alessandro Deidda.
A suon di “Dedicato a te” attesissima canzone: “quella bella che tutti nei nostri concerti ci chiedono di cantare” ha detto Sarcina e di “Vieni da me” “quella bellissima”, ha sottolineato ancora il leader della band interpretando i gusti generali del pubblico Le Vibrazioni hanno fatto ballare uno stuolo di platea.
Ma non solo i brani più conosciuti tra cui: “Dove”, “Tantissimo”, “Così sbagliato”, “Ovunque andrò”,”In una notte d’estate”, “Pensami così”, ma anche quelli meno noti che fanno parte degli album del gruppo hanno fatto ballare la piazza piena di fan arrivati da molti comuni e di persone che hanno apprezzato il concerto contenuto nel cartellone dei festeggiamenti di San Domenico.
Francesco Sarcina ha parlato anche della pandemia con un tono velatamente polemico: “parlo di quel brutto periodo innanzitutto per ricordarci come siamo stati trattati, gestiti. Ma la cosa assurda è che, in qualche modo hanno fatto sentire noi col difetto di esistere, con la colpa che in parte è vero perché ce l’abbiamo finché non ci rispettiamo l’uno con l’altro e non rispettiamo l’ambiente nel quale viviamo.
Però da li ad avere la colpa di esistere è stata un po’ un esagerazione e quindi la situazione è stata mal gestista.
Posso capire che una tale emergenza non è facile da gestire, però ci han fatto sentire difettosi. Io mi sono spaventato anche per i miei figli.
Poi abbiamo capito che bisognava stare fermi e allora è stata da noi scritta “Ridere ancora” perché oggi è meraviglioso ritrovarsi ancora a ridere tutti tra di noi insieme.
Ma noi queste cose semplici finché non ce le portano via non ci rendiamo conto di quanta fortuna abbiamo.
Dobbiamo vedere la gente che muore in Afghanistan, la guerra in Ucraina e qua a parte dell’emergenza sanitaria fondamentalmente di cose gravi non accadono.
Dunque rendiamoci conto di quale fortuna abbiamo e fino a quando non ce la portano via: ma quanto è quello stare con le persone che amiamo, poterle abbracciare e ridere…ecco teniamo conto di tutto ciò che sembrano “cazzate” forse “elementari” ma sono di una tale grandezza e importanza che le portiamo sino alla fine dei nostri giorni; quindi diamo rispetto a questo”.
A presentare le vibrazioni Peppe Lentini e Mirko Birritteri un duo augustano in arte Mirko e Peppe che sta spopolando nel web.
Nel presentare “Le Vibrazioni” hanno detto: “una band che dura nel tempo ed ha la capacità di unire una musica forte con delle poesie nel testo.
Nascono nel 1999 nei locali milanesi.
Da lì nel 2003 hanno fatto il botto con “Dedicato a te” e con l’album “Le Vibrazioni” in poche settimane hanno venduto poco meno di 300 mila copie. Li abbiamo visti a Sanremo nel 2018 con “Così sbagliato” , nel 2020 con “Dov’è”, nel 2022 “tantissimo” e quest’anno ospiti nella serata delle cover con i Modà cantando “Vieni da me”.
“Che siete belli!! Ha esclamato il sindaco nel vedere il vastissimo pubblico il sindaco Giuseppe Di Mare. Facciamo un applauso a Le vibrazioni che sono pronti. E’ veramente un piacere rivedere questa piazza stracolma. Grazie a Mirko e Peppe per aver accettato il nostro invito” concluso il primo cittadino dicendosi certo del successo della serata.; ed aveva ragione.
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