“Come organizzazione sindacale – scrive nella missiva il segretario generale Ut- Ugl, di Siracusa, Galioto – non possiamo non accogliere l’invito espresso durante il Consiglio Comunale aperto ad Augusta dove erano presenti gran parte dei sindaci della provincia , Assoporto e le Associazioni Datoriali di indire una manifestazione, sarà una delle prime, e crediamo che insieme alle altre sigle sindacali si possa decidere per ulteriori e più incisive azioni a tutela del porto megarese.
Credo che oggi sia il caso di fare veramente squadra, riteniamo inoltre anche i colossi del Petrolchimico siracusano, operando nel porto megarese e che pertanto anche loro forse più di altri, hanno interesse che la struttura del porto non venga depotenziata. Proprio per queste motivazioni occorre piena cooperazione mostrata dal presidente di Assoporto che lavora giustamente e supportata chi nel porto stesso lavora ed ha notevoli interessi commerciali.
Difendere il porto di Augusta significa mettere al centro parte dell’ economia di questa provincia. Siamo consapevoli che si possa aprire e fare fronte comune contro questa decisione che umilia ulteriormente questo territorio. Oggi insieme e questo ulteriore scippo, e per non far dimenticare al Governo Nazionale e Regionale che nel lontano 2005 fu firmato l’ “ Accordo sulla Chimica “; in quel documento vi sono punti importanti per lo sviluppo economico di questa provincia, ancor prima furono firmati accordi per le bonifiche, per il risanamento ambientale ecc ecc., di tutti quei progetti inseriti nei vari protocolli nulla è stato realizzato. La politica non può pensare a scaricarsi le responsabilità accusando ora questo e domani quell’altro. Tutti si devono sentirsi responsabili di questo scippo, l’ennesimo purtroppo, e noi chiediamo uno scatto di orgoglio perché tutti insieme, in un senso alto di appartenenza si lavori per difendere questa provincia. Si inizi dall’attivarsi, da subito, per sbloccare quei progetti già finanziati e appaltati. Sarebbe questo il segno tangibile se si vuole lavorare perché Augusta, al di là delle semplici passerelle, venga salvata e valorizzata, e con essa i cittadini, i lavoratori e l’economia. Come O.S. l’attenzione va solo sulla tutela dei posti di lavoro e sul rilancio dell’economia.
Per questo occorre fare in modo che si prenda coscienza delle grave decisione assunta o che sarà assunta dal Ministro Delrio, con espresso invito al Sig. Presidente del Consiglio dei Ministri a non firmare il Decreto per il riconoscimento delle sede dell’Autorità Portuale a Catania, ma che stabilisca legittimamente quanto è stato riconosciuto per legge ad Augusta. Per evitare ulteriori mobilitazioni, il nostro compito è sensibilizzare il territorio e coinvolgere le imprese che operano nel porto, in quanto parti in causa. Solo così si può tutelare il porto di Augusta”.
Difendere il porto di Augusta significa difendere una fetta ampia di economia di questa provincia. Noi siamo favorevoli affinché si apra un fronte comune contro questa decisione che svilisce e mortifica ulteriormente questo territorio.
Siamo certi – conclude Galioto – che il Ministro prenderà atto di tutta la documentazione e le motivazioni della richiesta del riconoscimento dell’Autorità Portuale di Augusta”.