Botte da orbi per la spartizione dell’eredità davanti alla salma del loro congiunto appena deceduto. È accaduto ad Avola dove i carabinieri intorno a mezzanotte sono dovuti intervenire in contrada Piana di Renzo, alla periferia della città, per sedare una violentissima rissa scoppiata tra sette persone, tutte avolesi e legate tra loro da vincolo di parentela. Quando i militari dell’Arma sono arrivati sul posto hanno trovato una folla di curiosi e riversi per terra un uomo e due donne con ferite al viso e alle braccia. La lite, secondo quanto ricostruito subito dai carabinieri, era iniziata all’interno di un’abitazione mentre alcune persone erano al capezzale di un parente deceduto poche ore prima. Prestate le prime cure ai feriti, accompagnati dal personale sanitario al pronto soccorso dell’ospedale “Di Maria”, i carabinieri sono entrati nell’abitazione teatro della rissa, ove erano ancora evidenti le tracce di una recente colluttazione, e individuato gli altri quattro partecipanti alla disputa che, come se nulla fosse, avevano ripreso la veglia funebre. Sarebbe stata propria la morte del caro congiunto e i problemi relativi all’eredità a scatenare il furibondo litigio: vecchi rancori tra fratelli e sorelle mai risolti e acuiti dal dolore per la recente perdita, qualche frase fuori posto in un momento particolare ed ecco che in brevissimo tempo si è passati rapidamente dalle parole ai fatti. Neppure la salma del defunto, sistemata in camera da letto, è servita a placare gli animi: dagli insulti si è passati rapidamente agli spintoni, agli schiaffi e ai pugni, che dall’abitazione sono poi proseguiti fino in strada dove la folla, richiamata dalle grida, ha separato i litiganti richiedendo l’intervento dei carabinieri. I sette contendenti, tutti con ferite guaribili da 2 a 10 giorni, sono stati tutti denunciati all’autorità giudiziaria per i reati di rissa e lesioni personali.