Niente fondi, molti pericoli. Esclusa dalla ripartizione dei fondi del Patto per il Sud la strada provinciale 32 che unisce il centro di Carlentini con la frazione montana di Pedagaggi. Un’autentica mulattiera, anni fa oggetto di un intervento di ammodernamento per un tratto di soli tre chilometri, che rischia, come purtroppo accaduto in passato, di continuare a mietere vittime. A denunciare la clamorosa esclusione, viste le pessime condizioni in cui versano lunghi tratti della carreggiata, è il consigliere comunale di Carlentini, Giuseppe Nicastro, che ha scritto una lettera al neo commissario del Libero consorzio comunale di Siracusa, Giovanni Arnone.
Strada indispensabile. Ammodernati finora solo tre chilometri. Unica via di collegamento tra Pedagaggi e la rete viaria provinciale e statale, la strada ha valore strategico ai fini della Protezione civile. Nel 2010, grazie ai fondi della legge 433 per la ricostruzione dei centri colpiti dal terremoto del 13 dicembre 1990, fu ammodernato dall’ex Provincia regionale di Siracusa un tratto di circa tre chilometri. Poi il silenzio più totale delle istituzioni e l’inesorabile e progressivo disfacimento della carreggiata. «I restanti sette chilometri della provinciale – ricorda Nicastro – hanno una carreggiata molto stretta, intorno ai cinque/sei metri, a fronte dei sette regolamentari. Alcuni tratti sono quasi impraticabili a causa dei profondi cedimenti del manto stradale, che mettono gravemente a rischio l’incolumità degli automobilisti. Numerosi – ricorda ancora Nicastro – gli incidenti, anche mortali, che si sono registrati negli anni scorsi. Come numerosi sono gli autotreni che giornalmente percorrono la provinciale in condizioni di scarsa sicurezza per raggiungere lo stabilimento di un grossista di frutta e verdura che sorge nei pressi dell’abitato della frazione».
«Esclusione inspiegabile». Pedagaggi a rischio isolamento. Nicastro, che parla di «esclusione inspiegabile», denuncia inoltre le condizioni fatiscenti in cui versa il ponte sul fiume Gelso, opera risalente all’inizio del Novecento. «L’eventuale inagibilità del ponte a causa del suo deterioramento strutturale – dice – provocherebbe il drammatico isolamento della frazione per un lungo periodo, con danni incalcolabili per la comunità. I tecnici della Provincia, già nel 2010, avevano progettato con urgenza un nuovo cavalcavia da affiancare a quello esistente, ma non è stato mai realizzato per l’esaurimento dei fondi. Un altro ponte, quello sul fiume Ragamele, a un paio di chilometri dall’abitato, in direzione Buccheri – conclude il consigliere comunale – presenta le stesse condizioni di logoramento strutturale».
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