“Anziche’ colpire i caporali e chi sfrutta i migranti si usa il pugno di ferro nei confronti dei lavoratori stagionali”.
“Cosi’ non va, si ricerchino le soluzioni e non si infranga il simbolo dell’accoglienza. Subito un tavolo in Prefettura”. A denunciare quanto accade al campo di Cassibile è il segretario generale della Cgil di Siracusa Roberto Alosi: “Dare una mano agli altri vuol dire migliorare tutti, perché la società è un insieme. Siracusa sappia tradurre il sapere del passato nella grammatica del presente e non smarrisca il senso storico dell’inclusione, Cassibile non infranga il simbolo dell’accoglienza e dell’integrazione”. Alosi prende posizione dopo lo sgombero coatto di un gruppo di migranti che avevano trovato alloggio in alcuni ruderi nella frazione siracusana. E tira in ballo anche l’Amministrazione Comunale “affinché risponda ai bisogni di una comunità da troppo tempo trascurata nei diritti di cittadinanza sotto il profilo dei servizi e del decoro urbano.
“E nessun esponente politico strumentalizzi il principio sovrano di umanità che impone soccorso e accoglienza, ospitalità e assistenza a immigrati, profughi e vittime di catastrofi. Vorrei fare presente che i migranti che – ormai da qualche decennio – arrivano a Cassibile per i grandi raccolti stagionali, anche in piena pandemia hanno garantito il cibo sulle nostre tavole; eppure sono costretti, sotto gli occhi di tutti, a vivere in pessime condizioni igienico-sanitarie, a subire abusi e forme di sfruttamento incontrollato. – conclude Alosi – Sono anni che la Cgil chiede il collocamento pubblico in agricoltura affinché il rapporto fra domanda e offerta non avvenga, come succede ancora oggi, nelle piazze e nelle mani dei caporali”. Ricordando la legge antisfruttamento 199/2016, Alosi ha avanzato richiesta alla Prefettura per la convocazione urgente di un tavolo “che insieme a tutti i soggetti a vario titolo interessati, coinvolga anche i sindaci dei Comuni ove operano prevalentemente i migranti, al fine di porre le basi per una dignitosa accoglienza”.