Ci sono voluti due anni perché il ministro Stefania Prestigiacomo prendesse posizione sulla vicenda dei cassoni realizzati alla Marina. Lo sostiene oggi il Partito democratico di Siracusa che continua a ritenere incomprensibile la scelta del Comune di collocare i manufatti di cemento proprio in quell’area, indicata in caso di calamità come area di raggruppamento e di arrivi e partenze degli aiuti via mare. Il Pd fa anche “nomi e cognomi” dei presunti “colpevoli” di questo scempio. “Attribuiamo -ribadisce il segretario provinciale Giovanni Cafeo- l’intera responsabilità a chi a partecipato alla conferenza dei servizi che ha dato il via libera al progetto, che già all’origine prevedeva la costruzione dei cassoni alla marina, e cioè l’ex sindaco Titti Bufardeci e all’attuale primo cittadino, Roberto Visentin che non poteva non sapere che la Marina è indicata come Centro di raccolta dalla protezione civile. Concordiamo con il Ministro che si dovrebbe lavorare giorno e notte per sanare “il peccato originale” -prosegue il segretario del partito di Bersani – ma sta di fatto che ancora i Cassoni sono li e che un’altra stagione estiva è compromessa. Infatti, ammesso che entro il mese di giugno si dovessero togliere i Cassoni resterebbe da sistemare il manto della Marina, le colonnine per l’attracco delle navi e gli altri danni arrecati a “il salotto di Siracusa””.