Erano presenti anche l’assessore regionale alle Infrastrutture, Marco Falcone, il sindaco di Catania Salvo Pogliese e l’ad SAC, società di gestione dello scalo etneo, Nico Torrisi, il capo della Direzione Territoriale Produzione Palermo di RFI Michele Laganà.
La stazione “Catania Aeroporto” – dal costo di oltre tre milioni a carico di RFI – vedrà la luce all’altezza del km 235+522 della linea Messina – Catania Bicocca già esistente. L’opera sorgerà a poche centinaia di metri in linea d’aria dall’aerostazione, su un terreno ceduto dal Ministero della Difesa alla Sac. La SAC si occuperà delle navette e della realizzazione di una bretella di collegamento. In seguito sarà costruito una galleria sopraelevata per il collegamento pedonale tra stazione e aeroporto.
«Il potenziamento – ha detto il presidente Nello Musumeci -dell’aeroporto di Catania attraverso il servizio ferroviario ci sembra un’opera necessaria. In pochi minuti, dalla futura stazione, si potrà raggiungere l’aeroporto. Accanto a questo, stiamo pensando al potenziamento della ferrovia Catania-Palermo. Abbiamo chiesto a RFI, purtroppo assente per molti anni dalla Sicilia, di metterci tanta buona volontà e di accorciare i tempi. I cantieri in Sicilia devono durare esattamente quanto durano nel nord Italia, non possiamo sopportare anche su questo l’esistenza di un’Italia a due velocità».
«Il Governo Musumeci, grazie alle somme investite nell’ambito del rapporto con RFI, ha reso possibile – ha aggiunto l’assessore Marco Falcone – l’avvio di un’opera che l’intera Sicilia orientale attendeva da decenni. L’apertura al pubblico della stazione è prevista per giugno 2020. Nel frattempo – spiega Falcone – spingeremo sull’acceleratore sul progetto per collegare la stazione all’aerostazione attraverso una galleria sopraelevata munita di tapis-roulant, piano da 10 milioni di euro. Da Messina, Siracusa, Caltagirone – ha concluso Falcone – si potrà arrivare direttamente a Fontanarossa in treno, un grande salto per la qualità della vita dei siciliani».