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Catania | Aggressione al carcere di Piazza Lanza

17 Settembre 2023 | by Redazione Webmarte
Catania | Aggressione al carcere di Piazza Lanza
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Il Sappe, Sindacato Autonomo di Polizia Penitenziaria, denuncia episodi di Violenza nella casa circondariale di Piazza Lanza a Catania.

Violenza nella casa circondariale di Piazza Lanza a Catania. A denunciarlo il Sindacato Autonomo di Polizia Penitenziaria (Sappe), in modo particolare il Consigliere Nazionale della Sicilia, Francesco Pennisi.Ancora violenza nel carcere di piazza Lanza e tornano ad emergere prepotentemente le condizioni di lavoro ad alto rischio per la polizia penitenziaria del carcere etneo – dichiara -. Venerdì pomeriggio, verso le 15, un detenuto di origini nigeriane con ben note problematiche psichiatriche, al rientro in carcere dalla struttura sanitaria dove aveva effettuato la dialisi settimanale, durante la prevista e ordinaria perquisizione, senza alcun motivo si sarebbe scagliato contro il sovrintendente di polizia penitenziaria addetto alla sorveglianza generale, colpendolo con una testata e pugni all’addome. I poliziotti presenti sono intervenuti prontamente per bloccare il detenuto, che risulta aver commesso numerosi analoghi episodi di violenza a danno del personale. Il Sovrintendente è stato accompagnato presso l’ospedale cittadino dove è stato sottoposto alle cure del caso e dimesso con prognosi di sette giorni”.

“Nella colluttazione anche un altro collega della scorta Ntp ha riportati lievi contusioni. Nonostante l’incessante opera di denuncia del Sappe, nessuna iniziativa concreta è stata attuata dagli organi istituzionali preposti al fine arginare questa interminabile escalation di folle violenza. Se qualcuno pensa che un centinaio di pagine scritte per descrivere protocolli operativi, per altro ampiamente scontati, abbiano risolto il gravissimo problema delle aggressioni alla polizia penitenziaria, si sbaglia di grosso. La realtà che deve affrontare quotidianamente il personale nelle carceri è purtroppo totalmente diversa. I detenuti malati mentali non si possono gestire con chiacchiere scritte! Ci vogliono provvedimenti urgenti seri ed efficaci non più rinviabili. Il personale di polizia penitenziaria è veramente stanco e sfiduciato. Non è possibile andare a lavorare con la consapevolezza di rischiare la propria vita! Il Sappe per l’ennesima volta dice basta: la polizia penitenziaria merita rispetto”.

“Non ci sono più parole per descrivere le gravi condizioni di disagio lavorativo in cui versa la polizia penitenziaria – rivela il segretario regionale del sindacato, Calogero Navarra –. Le quotidiane grida d’allarme del Sappe continuano a rimanere incredibilmente inascoltate dai preposti vertici istituzionali: solo proclami e belle parole, ma, di concreto, il nulla. Queste sono violenze annunciate. È scandaloso che nel 2023 vi siano ancora persone indegne che usano la violenza per cercare di sovvertire il sistema istituzionale all’interno dei penitenziari mirato alla risocializzazione del detenuto, ma in rispetto delle regole. Fortunatamente in carcere ci sono anche persone che si dissociano da questi atteggiamenti violenti e cercano nello studio e nel rispetto reciproco la loro ragione di vita”.

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