«Il Cipe conferma la rilevanza strategica della Catania-Ragusa ma le presunte criticità rilevate appaiono inconsistenti». Lo dicono i sindaci dei Comuni di Catania, Ragusa, Francofonte, Lentini, Carlentini, Chiaramonte Gulfi, Licodia Eubea e Vizzini interessati alla realizzazione dell’autostrada, a margine della riunione del Comitato interministeriale per la programmazione economica dello scorso 4 aprile. «Prima di fornire le nostre impressioni sul rinvio della decisione al 13 maggio – scrivono in una nota – abbiamo atteso alcuni giorni per approfondire le ragioni di questa decisione. La relazione conclusiva dei lavori del Cipe, infatti, si apre con la “conferma della rilevanza strategica dell’opera” e dunque con l’invito a tutti gli interlocutori coinvolti di convergere verso una soluzione condivisa entro il 13 maggio. Un dato apparentemente confortante, se non fosse che le ragioni del rinvio risultano poco convincenti e scarsamente connesse con le presunte criticità evidenziate dalla Ragioneria di Stato sulla sostenibilità del Piano economico finanziario».
«Fuorviante il confronto con il costo del pedaggio di altre autostrade». Per i sindaci è «fuorviante il confronto con il costo del pedaggio di altre autostrade in cui maggiore è stata la percentuale di finanziamento pubblico o in cui è stato già del tutto ammortizzato il peso dell’intervento privato». «Difficile comprendere – affermano – le perplessità manifestate dal Cipe sulla capacità degli affidatari dei lavori di rispettare il crono programma e il piano dei lavori, visto che ancora i contractor non sono stati neanche individuati. Discorso simile per la capacità finanziaria del concessionario, su cui verte scetticismo per la mancata dimostrazione di adeguate riserve di cassa per far fronte a eventuali difficoltà finanziarie. È evidente come sia inattendibile ogni valutazione resa in questa fase preliminare».
«Certo il contributo della Regione per ridurre il costo del pedaggio». «Sorprendono – sottolineano ancora i sindaci – le dichiarazioni del ministro Toninelli, a detta del quale le maggiori incertezze consisterebbero nella “vaghezza” del contributo della Regione utile a ridurre il costo del pedaggio: i termini del contributo regionale sono infatti sufficientemente delineati nella delibera della giunta regionale n. 6 del 3 gennaio 2019. Le tariffe originariamente previste nella convenzione approvata dallo stesso Cipe nel 2010, già ridotte di circa il 27% in virtù di una rivisitazione del progetto da parte del concessionario, sono state ulteriormente diminuite, così da ottenere un abbattimento di circa il 40% proprio grazie alle intese raggiunte, appunto, con la Regione».
«Il project financing è l’unica soluzione percorribile». Proseguono i sindaci: «Ciò che appare più incredibile, però, è come ancora oggi, dopo anni di attesa, si torni a discutere sul sistema di intervento: è scontato che sia di maggiore convenienza per i cittadini un’opera interamente pubblica, ma non è chiaro chi tra Stato e Regione metterebbe le risorse mancanti. Inoltre, un’eventuale acquisizione da parte dello Stato del progetto del concessionario richiederebbe una ulteriore e complessa integrazione istruttoria, con la prospettiva di un allungamento sine die dei tempi. Il project financing appare oggi l’unica soluzione percorribile. Obiettivo irrinunciabile è che il raddoppio della Catania-Ragusa si realizzi senza ulteriori ritardi. I tentennamenti e i continui rinvii offendono la dignità di un territorio che subisce un isolamento infrastrutturale inaccettabile».
Pronti alla mobilitazione. «Il territorio saprà mobilitarsi e nei prossimi giorni si organizzerà una manifestazioni di impatto con il coinvolgimento di tutte le comunità interessate; si darà mandato a un legale per chiedere l’accesso agli atti del procedimento per verificare lo stato dell’arte e trasmettere con atti formali la voce del territorio al circuito decisionale; si chiederà infine un incontro urgente con il presidente della Regione per individuare strategie di intervento condivise».
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