L’estate inizia tra due settimane, ma su questo mucchietto di case fa già caldo. Ed è già estate. La spiaggetta delle Grazie inizia a popolarsi di risate. E di intenzioni di voto.
Il sindaco, la città lo avrà tra una settimana. Giorno più, giorno meno. La decisione è già nei cuori. Ed è ostentata da alcuni, difesa, strillata. Da altri custodita in un freddo silenzio che verrà rotto dal fruscio della matita nel segreto dell’urna.
È una “prova costume” quella che sta facendo la città. Perché il sindaco, la città, lo avrà in estate. Un po’ prima, in verità, ma qui fa già caldo. Ed è già estate.
Lo specchio restituisce un’immagine rinsecchita della città. Tra le coste i segni degli abusi. Presa florida, abbandonata puttana. Spiata tra le vesti, ascoltati i suoi bisbigli, catturata nelle sue pose più sconce. Tutto scritto nel libro delle vergogne. Ma in un gioco di cappa tutto appare, poi scompare. E la verità, pur essendo una – lo si potrebbe giurare – sfugge liquefacendosi in troppi rivoli, tra le dita.
Però il popolo, scaltro, un’idea se l’è fatta. E con questa idea andrà a votare. Un maschio o una femmina. Un “genere” e l’altro a confronto. Che provengono da una prima scrematura che ha voluto mantenere in vita due giovani. Ed è già una scelta matura. Peccato per quel detto ’ustanisi che sostiene “Sinnucu picciottu, paisi ’rruvinatu”.
Chi votare allora? È un voto secco che risente molto dell’opinione costruita in questi mesi. Lo si capisce dai sostenitori dell’una e dell’altro che si battono fieramente sui social network. Su Facebook impazzano i post nell’ormai famoso gruppo “Tribuna politica” ideato da Salvatore Baffo – c’è anche chi si costruisce profili ad hoc, come fossero le armature della battaglia finale. A colpi di link di notizie pro e contro i due candidati. Un vespaio che la dice lunga su quanto i cittadini amino la propria città. E di quanta passione politica stia travolgendo Augusta in questo periodo storico.
Dopo uno scioglimento per mafia. Alle soglie di un dissesto finanziario. Ancora c’è l’energia e la voglia di azzuffarsi per scegliere il sindaco. È una nota molto positiva. Chiunque salirà dovrà tenere presente che attorno al Comune il popolo c’è e vuole partecipare.
Chi vincerà allora? Non sarà la proposta a vincere. Nemmeno la protesta. Vincerà chi nell’immaginario collettivo sta rappresentando la guida più affidabile per il percorso difficile che attende la comunità. Si dovrà passà ’a nuttata, allora meglio passarla con la presenza più rassicurante.
Alessandro Mascia
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