“Italia nostra” grida allo scandalo e punta l’indice contro la presunta cementificazione selvaggia della zona di Epipoli. “Dimostrazione evidente di scelte che incidono pesantemente e negativamente sul territorio – commenta la presidente provinciale, Lucia Acerra – è il massiccio edificato che si trova in prossimità dell’Ospedale Rizza . Una miriade di corpi edilizi ,di pessimo gusto e in contrasto con l’originaria tutela archeologico-paesaggistica della zona, appesantisce il luogo dove insistono tracce evidenti e significative delle mura dionigiane e dell’acquedotto Galermi”. Un comportamento che non sarebbe nuovo. “Da diversi decenni – ricorda Acerra – la balza di Epipoli ha costantemente subito svariati tentativi di aggressione, alcuni dei quali portati a compimento nel dispregio più assoluto dei valori storici e archeologici. Nel momento in cui si discutono le varianti al PRG per l’area ancora “disponibile” è auspicabile la riconsiderazione dei vincoli precedentemente apposti per evitare la proliferazione di edifici sparsi qua e là che altererebbero definitivamente anche il profilo paesaggistico dell’unica zona da cui la vista può spaziare dal Porto grande, alla piana dell’Anapo , alla penisola della Maddalena, al mare aperto. Ma le ragioni di malcontento per Italia nostra sono anche altre. “Altro grave problema – prosegue la presidente dell’associazione – riguarda la tutela paesaggistico-morfologica del Porto grande su cui vigeva il vincolo archeologico e paesaggistico, di fatto vanificato con la costruzione del porto turistico e le previsioni di ulteriori, simili strutture”. Argomenti sui quali tornare, secondo Italia nostra, nell’ambito della prevista modifica del piano regolatore, per non commettere simili errori anche in futuro.