Sono state emanate dall’Assessorato del Territorio e dell’Ambiente le Linee guida per il contrasto delle emissioni gassose in atmosfera delle attività ad impatto odorigeno nell’ambito della lotta all’inquinamento atmosferico. Il decreto del 16 maggio scorso è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Sicilia del 13 luglio e porta la firma del dirigente dell’ufficio speciale sportello unico per il risanamento delle aree ad elevato rischio di crisi ambientale, Antonio Cuspilici. Un primo passo verso la regolarizzazione delle emissioni odorigene, che preveda linee guide attuative anche per il relativo confinamento e per il sistema di abbattimento, capace alla fine di ottenere il risultato di una positiva sostenibilità con il territorio circostante. Sensibilizzazione sulla questione è stata finalmente posta in considerazione dei gravi effetti che la propagazione di queste emissioni provoca sulla salute. Effetti dannosi, particolarmente pericolosi che possono “comportare – così si legge nel decreto – una modifica dell’equilibrio psicofisico di una persona e influire negativamente sui suoi comportamenti. Tra i tanti effetti negativi sulla salute i più frequenti sono: disturbi gastrici, mal di testa, disturbo del sonno, perdita dell’appetito, ecc. A concentrazioni più elevate queste sostanze sono spesso anche tossiche”. Dito puntato sulle aree ad elevato rischio di crisi ambientali tra le quali rientra Priolo Gargallo, dove insistono le raffinerie che emettono, tra le varie sostanze odorigene prodotte dalle attività produttive, anche l’acido solfidrico dal caratterizzante odore di “uova marce”. Una prima regolamentazione delle emissioni odorigene era stata approntata in Sicilia con il decreto assessoriale 154/GAB del 2008 “Linee guida per il contrasto del fenomeno delle emissioni di sostanze odorigene nell’ambito della lotta all’inquinamento atmosferico”, ma senza che fossero stati previsti degli standard qualitativi. Dunque l’emanazione del decreto può considerarsi un buon inizio verso una regolamentazione basata sulle tecniche olfattometriche, così come attuato dalla Regione Lombardia con delibera della Giunta regionale 16 aprile 2003 n. 7/12764, alla quale si potrà fare riferimento in attesa di una normativa nazionale.
Silvana Baracchi