Fermo convalidato dal Gip, concessi i domiciliari. Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Siracusa, Andrea Migneco, ha convalidato il fermo del lentinese Vincenzo Sorge, il 37enne arrestato dalla polizia domenica pomeriggio per detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti, dopo essere sfuggito poche ore prima alla cattura nei pressi di Chiaramonte Gulfi. L’uomo infatti, alla guida di una Wolkswagen Golf dentro la quale sono stati poi rinvenuti quasi 43 chili di marijuana, non si era fermato sulla statale 514 all’alt della Polizia Stradale. Dopo un rocambolesco inseguimento, aveva abbandonato l’auto col carico di droga ed era riuscito a far perdere le tracce. Assistito dal proprio avvocato, l’uomo è comparso davanti al gip e nell’interrogatorio di garanzia ha escluso ogni responsabilità rispetto al possesso dell’ingente quantitativo di droga. Il giudice, nonostante il parere contrario del pubblico ministero, gli ha concesso gli arresti domiciliari.
La fuga davanti al posto di blocco. Tutto è accaduto domenica. Intorno alle 10, durante un normale servizio di controllo del territorio, una pattuglia della Polstrada di Vittoria ha intimato l’alt a un veicolo in transito sulla statale 514, all’altezza di contrada Dicchiara, in territorio di Chiaramonte Gulfi. Dopo aver inizialmente rallentato la marcia, il conducente si è invece dileguato in direzione Catania. Ne è nato subito un inseguimento. Gli agenti della Polstrada hanno chiesto aiuto alle volanti di Ragusa, Comiso, Vittoria e alla Squadra Mobile. Dopo alcuni chilometri, nel tentativo di far perdere le proprie tracce, l’uomo ha abbattuto con l’auto la recinzione di un terreno agricolo per dileguarsi tra le campagne e sfuggire sul momento alla cattura. Messa in sicurezza l’auto, tutti i poliziotti in servizio in provincia di Ragusa hanno dato inizio a questo punto a una vera e propria ma vana battuta di caccia nelle campagne di Chiaramonte Gulfi. Gli uomini della Squadra Mobile di Ragusa hanno quindi avviato le indagini per risalire all’identità del conducente. All’interno del veicolo c’erano alcuni dati che portavano gli investigatori in territorio di Lentini, anche se non erano corrispondenti al proprietario dell’auto.
La cattura nell’abitazione di Carlentini. Solo grazie alla preziosa collaborazione degli uomini del commissariato di Lentini è stata poi individuata l’abitazione del proprietario dell’auto e quella del probabile conducente. Dopo lunghe ore di appostamento sotto casa, all’imbrunire, l’uomo è stato visto rientrare a bordo dell’auto del padre. Alla vista dei poliziotti ha tentato nuovamente di fuggire, ma è stato raggiunto, bloccato e condotto negli uffici del commissariato lentinese dove i due agenti della Polstrada lo riconoscevano come colui che era fuggito al posto di controllo.
La droga recuperata. All’interno dell’auto abbandonata la polizia ha rinvenuto ben 34 involucri di varie dimensioni contenenti marijuana, per un peso complessivo di quasi 43 chilogrammi. La droga venduta al dettaglio avrebbe fruttato circa 400.000 euro. Determinante sin dalle prime ore della fuga e fino alla cattura, in una contrada rurale nel territorio del Comune di Carlentini, è stato dunque il contributo degli agenti del commissariato di Lentini, diretto dal vicequestore aggiunto Marco Dell’Arte, che hanno saputo individuare elementi e indizi relativi alla presenza dell’uomo all’interno di quell’autovettura.
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