«Controcorrente». Contro il racket delle estorsioni. Contro la criminalità organizzata. Contro chi vorrebbe negare loro la libertà. Saranno Tiberio Bentivoglio, Paolo Borrometi e Antonio Candela a raccontare le loro storie, le storie di chi, coraggiosamente, ha scelto la strada della denuncia. Lo faranno domani mattina, a partire dalle 10, nell’auditorium del polivalente scolastico di via Riccardo da Lentini, in occasione di un incontro promosso dall’istituto superiore “Alaimo” e organizzato da Danilo Daquino, oltre che dai referenti dell’istituto per il “progetto legalità”. Aperto dall’intervento della dirigente scolastica Anna De Francesco, l’incontro sarà una preziosa occasione di riflessione insieme a chi il prezzo del proprio coraggio e della propria ribellione, ovvero della propria scelta di essere «controcorrente», continua a pagarlo ogni giorno.
Tiberio Bentivoglio è un commerciante reggino che vive sotto scorta e che da circa un ventennio si batte coraggiosamente contro il racket, nonostante sia continuamente obiettivo di attacchi e minacce e sia stato addirittura vittima negli anni scorsi di un tentativo di omicidio.
Paolo Borrometi (nella foto di copertina), giovane e coraggioso cronista siciliano, è anche lui costretto a vivere sotto protezione per le sue inchieste sui clan mafiosi dell’area iblea, per le quali ha subito due gravi aggressioni ed è stato costretto a cambiare città. Tra le testimonianze anche quella del direttore generale dell’Asp di Palermo, Antonio Candela. A moderare l’incontro sarà Emilia Brandi, nota giornalista e autrice del programma di Rai 1 “Cose nostre”.
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