Traffico di droga e detenzione di armi. Dovranno rispondere a vario titolo di detenzione e cessione di un’arma clandestina, oltre che di traffico di sostanze stupefacenti, i tre lentinesi arrestati all’alba di questa mattina dai carabinieri della stazione di Lentini e della compagnia di Augusta in esecuzione di altrettante ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal giudice per le indagini preliminari Andrea Migneco su richiesta del pubblico ministero Salvatore Grillo.
Gli arrestati. In manette sono finiti il 59enne Angelo Sorge, impiegato comunale incensurato, il figlio Vincenzo Sorge di 36 anni e Giuseppe Coniglio di 54, questi ultimi due già noti alle forze dell’ordine.
Le indagini della procura aretusea. Coordinata dalla procura della Repubblica presso il tribunale di Siracusa, la complessa e articolata attività investigativa che ha portato questa mattina al fermo dei tre prese le mosse esattamente un anno fa dopo l’arresto, in flagranza di reato, del lentinese Shasa Antony Bosco di 25 anni, nella cui abitazione, a seguito di una perquisizione domiciliare, i militari dell’Arma trovarono e sequestrarono 124 grammi di marijuana, 47 grammi di cocaina, una pistola Beretta calibro 9 con matricola abrasa e alcune decine di proiettili dello stesso calibro.
L’accusa. Le indagini avrebbero permesso di accertare che a detenere illegalmente e poi, in concorso tra loro, a cedere al Bosco l’arma clandestina sarebbero stati proprio Angelo Sorge e il figlio Vincenzo. Gli investigatori avrebbero accertato, inoltre, che a cedere lo stupefacente rinvenuto nell’abitazione del Bosco sarebbe stato Giuseppe Coniglio. Nell’ambito della stessa operazione sono stati segnalati all’autorità giudiziaria una zia del Bosco, B. R., e un suo amico, M. D., entrambi per spaccio di sostanze stupefacenti.
Obbligo di dimora. Oltre alle tre ordinanze di custodia cautelare in carcere, i carabinieri hanno notificato a Shasa Antony Bosco un provvedimento di obbligo di dimora a Lentini con contestuale divieto di allontanamento senza l’autorizzazione del giudice in quanto erano scaduti i termini della misura cautelare degli arresti domiciliari alla quale era sottoposto dal giorno dell’arresto avvenuto il 15 marzo dello scorso anno. Al termine delle formalità di rito in caserma, gli arrestati sono stati trasferiti e rinchiusi nel carcere di contrada Cavadonna di Siracusa in attesa di processo.
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