Iniziativa dedicata all’inventore del sonetto. Poeta e funzionario della corte di Federico II, fu tra i principali esponenti della cosiddetta Scuola poetica siciliana. “Jacobus de Lentino domini imperatoris notarius”: così si firmava colui che il grande Dante Alighieri avrebbe definito il “Notaro” per antonomasia. A lui, a Giacomo da Lentini, considerato l’inventore del sonetto, è dedicata “Meravigliosamente Jacopo. Versi in notturno nella città del Notaro”, iniziativa promossa dalle associazioni culturali Neapolis e SiciliAntica di Lentini e Carlentini, con il patrocinio del Comune, che si svolgerà sabato, a partire dalle 21.15, dalla chiesa di Santa Lucia, in via Regina Margherita.
Dentro la Lentini medievale accompagnati dai versi di Giacomo. Un viaggio – itinerante, come lo era la corte di Federico II – nel cuore medievale della città per riscoprire appunto la figura di Jacopo da Lentini, il “Notaro” e poeta di corte di “stupor mundi”, accompagnati dalla musica e dalla lettura delle sue poesie. A Giovanni Bonfiglio, docente di Letteratura, spetterà la lettura e il commento delle poesie di Jacopo sullo sfondo delle note musicali della flautista Marisa La Bruna. Jacopo nacque a Lentini nel 1210 circa e morì nel 1260 circa. Gianfranco Folena lo definisce come “l’inventore del poetare aulico in volgare”. Considerato come uno dei primi grandi poeti italiani, ha dato vita a moduli stilistici e tematici che perdurano oltre Dante, fino a Petrarca, ed è appunto ricordato in particolare per essere il creatore della forma metrica del sonetto.
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