«San Basilio: ai confini di un Regno». È il tema di una conferenza promossa dalla locale sezione dell’Archeoclub, che si svolgerà domani pomeriggio, alle 17.30, nei locali della biblioteca comunale. Il tema sarà affrontato dall’archeologo lentinese Italo Giordano, dopo l’intervento introduttivo del presidente Pippo Cosentino. Citato da Tommaso Fazello e Vito Amico, il sito archeologico di Monte San Basilio è uno dei più interessanti del territorio di Lentini, seppure sorga a pochissimi chilometri da Scordia.
Le misteriose colonne di San Basilio. Il viaggiatore francese Jean Houel vi fece tappa lasciandone una preziosa testimonianza in un disegno raffigurante il suo “monumento” simbolo, ovvero le sue vestigia più imponenti, ovvero una costruzione sotterranea scavata nella roccia, consistente in una grande sala rettangolare di circa 18 metri per 16 con 30 pilastri anch’essi ricavati nella roccia, scala di accesso e copertura a grandi lastroni della stessa pietra.
Le indagini di Paolo Orsi. Alla fine del secolo scorso l’archeologo Paolo Orsi effettuò due campagne di scavo, la prima nel 1899, la seconda negli anni 1922-1924, che portarono all’individuazione di numerose testimonianze sulle diverse fasi di vita dell’area, dalla preistoria (a confermarlo l’esistenza di fori di capanna probabilmente riconducibili alla cosiddetta Cultura del Castelluccio) fino all’epoca bizantina.
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