Il jazz manouche di Reinhardt. Penultimo appuntamento del Lentini Musica Festival domani sera alle 20 nella chiesa della Madonna della Catena. Sul palco, per uno spettacolo che si preannuncia già di grande emozione, ci saranno i “4Django”, tra le prime band ad aver girato la Sicilia sin dal lontano 2006 per divulgare il jazz manouche, un genere molto in voga negli anni ’50 e ’60 in Europa e in Italia, che trae la sua origine dall’irripetibile esperienza artistica del chitarrista Django Reinhardt.
Lo swing e la musica tzigana. Noto anche come gipsy jazz o gipsy swing, stile musicale melodico cadenzato tipico delle band tzigane in cui gli strumenti a corda come chitarre, bassi e violini trovano la loro massima espressione, il jazz manouche sta vivendo una seconda rinascita.
I “4Django”. Con Sebastian Scuderi (chitarra e voce), fondatore del gruppo, saliranno sul palco Luca Pattavina (chitarra ) e Flavio Forte (contrabbasso).
Django Reinhardt. Musicista e compositore di straordinario talento, virtuoso della chitarra, il belga Django Reinhardt, appartenente a una famiglia di nomadi, creò nel 1934, con il violinista Stéphane Grappelli, il quintetto a corde dell’Hot Club de France. Nacque così un nuovo e interessante jazz europeo, frutto della fusione del jazz degli anni ’30 e ’40, soprattutto swing e be bop, con la musica popolare della tradizione zingara dei nomadi manouches, discendenti del ceppo zingaro più antico.
Lentini Musica Festival. Organizzata dall’associazione musicale Ad Dei Laudem con la direzione artistica di Joe Marino, la rassegna si concluderà il 23 aprile con i Freedom Blues con Joe Marino (chitarra e voce), Daniela Bordonaro (voce), Alberto Bosco (chitarra), Filadelfo Grasso (batteria) e Giuseppe Roccella (basso e fisarmonica).
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