Lavori ripresi. Sospesi nel marzo del 2020 in pieno lockdown, sono finalmente ripresi nei giorni scorsi i lavori di riqualificazione delle infrastrutture della zona industriale, il cosiddetto agglomerato “M”, area che sorge alla periferia nord della città, a ridosso della statale 194 Catania-Ragusa e del distaccamento dei vigili del fuoco. L’area ospita da anni diverse aziende artigianali e industriali i cui titolari, pur manifestando apprezzamento per la recente ripresa dei lavori, non nascondono timori e perplessità sul reale completamento dell’appalto.
Lettera a Turano e Falcone. Lo fanno con una nota inviata agli assessori regionali alle attività produttive e alle infrastrutture e ai trasporti, Domenico Turano e Marco Falcone, oltre che al dirigente dell’Irsap Dario Castrovinci e al sindaco Saverio Bosco. A firmarla Innocenzo Russo, lentinese che siede sulla poltrona di presidente provinciale della Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa e titolare di un’azienda metalmeccanica che opera proprio nella zona industriale della città. Russo si fa portavoce di tutti gli imprenditori, che si dicono «non contenti di come stanno procedendo i lavori».
«Si punti alla sicurezza». «Dopo un lungo periodo di sospensione – sottolinea il presidente di Cna Siracusa – si sta lavorando al ripristino dei marciapiedi ma non ancora alla sistemazione della recinzione dell’area, all’impianto di illuminazione, all’installazione della videosorveglianza, all’automazione del cancello d’ingresso. Tutti interventi previsti dal progetto e che riteniamo di primaria importanza per la sicurezza e la vivibilità della zona, in maniera da renderla più attrattiva per altri imprenditori che volessero investire nel territorio insediandovi le proprie aziende». Russo chiede rassicurazioni sul completamento dell’appalto e certezze sulle risorse, auspicando di fatto «che non finiscano prima che i lavori siano ultimati». E sollecita anche la bonifica di un lotto di terreno che è stato utilizzato come discarica e purtroppo divenuto meta di incivili che vi gettano rifiuti di ogni genere.
Il progetto e l’appalto. Appaltati dall’Irsap, l’Istituto regionale per lo sviluppo delle attività produttive proprietario dell’area, i lavori furono finanziati nel 2017 – poco più di un milione e mezzo di euro le risorse assegnate – nell’ambito del Patto per il Sud che destinò risorse del Fondo di sviluppo e coesione 2014-2020 ad azioni di infrastrutturazione e riqualificazione ambientale delle aree industriali e artigianali. Il progetto prevede la pavimentazione in pietrine di cemento dei marciapiedi, il ripristino delle caditoie e dei pozzetti danneggiati, la collocazione dei chiusini e delle griglie mancanti, il rifacimento dell’impianto di illuminazione con un sistema fotovoltaico, la realizzazione di una recinzione in cemento armato, l’istallazione di un sistema di videosorveglianza e la realizzazione del varco di accesso all’area. L’impresa aggiudicataria dell’appalto, la società cooperativa a responsabilità limitata Valori Consorzio Stabile di Roma, avrebbe affidato il completamento dei lavori di riqualificazione dell’area, che è anche Zona economica speciale, a una nuova consorziata siciliana.
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