Mitomania. Conversazioni con Eracle. “Mitomania. Conversazioni con Eracle: il limite e l’illimite del divino e dell’umano” è il titolo di un convegno che si svolgerà venerdì e sabato tra parco archeologico di Leontinoi e museo di Lentini per riflettere intorno alla figura di Eracle. Il suo mito è legato infatti anche alla storia della città. Lentini, la “Urbs Fecundissima”, ha come suoi simboli il leone e le spighe di grano, il primo in forza della leggenda secondo la quale l’antica Leontinoi prese il nome dal vello del leone nemeo che Eracle donò ai suoi abitanti in segno di gratitudine per l’ospitalità ricevuta, le seconde per rappresentare la fertilità dei celebri “campi leontini” che fecero guadagnare alla città l’appellativo “fecondissima”.
Temi e relatori. L’iniziativa prenderà il via venerdì mattina al parco archeologico con i saluti del direttore Lorenzo Guzzardi e delle autorità di Lentini e Carlentini e l’introduzione della psicoterapeuta Annapaola Giannelli e dell’attrice e docente Sonia Grandis. Prevista una visita al parco. Nel pomeriggio al museo previsti gli interventi di Lorenzo Guzzardi (Eracle e il territorio di Leontinoi: mito e archeologia), dello storico Dario Scarfì (Dal mito alla tragedia. Eracle in scena), della psicanalista Donatella Lisciotto (La fatica di “essere” Eracle) e della stessa Annapaola Giannelli (Eracle divino e Eracle umano: la lotta tra il limite e l’illimite di se stessi).
Sabato mattina in programma gli interventi dello psicoterapeuta Alberto Raciti (Eracle e Anteo: tra l’acqua e le terre) e degli archeologi Flavia Zisa (L’immagine di Eracle di periodo arcaico presso la ceramica ateniese a figure nere da Siracusa) e Domenico Amoroso (Una fatica gentile: Eracle schiavo della regina di Lidia. Racconto per immagini). Nel pomeriggio quelli del filoso Alberto Biuso, dell’archeologo Giovanni Di Stefano (Santuari di Eracle nella Chora di Kamarina) e dello psichiatra Massimo De Mari (Il bisogno di assoluto. Associazioni libere sul mito di Eracle). La due giorni si concluderà con una performance teatrale di Sonia Grandis, Giuseppe Ferlito, Leandra Gurrieri e Massimo De Mari e il duo Sachika Ito (soprano) e Davide Sciacca (chitarra).