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Melilli | “A tutto gas, ma nella direzione sbagliata”: ambientalisti contro le scelte energetiche di Governo e Regione [VIDEO]

12 Febbraio 2022 | by Francesco Giordano
Melilli | “A tutto gas, ma nella direzione sbagliata”: ambientalisti contro le scelte energetiche di Governo e Regione [VIDEO]
Attualità
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In concomitanza con la manifestazione nazionale anche in Sicilia i manifestanti dei vari comitati, associazioni, ambientalisti e Legambiente, si sono dati appuntamento di fronte alla Basilica di S. Sebastiano a Melilli, per protestare e dire “no” alle scelte del Governo nazionale e regionale, ad un piano da 30 Mld di euro per interventi strutturali di destinare all’energia derivante dal gas fossile e nucleare.

Un percorso, quello tracciato dal Governo centrale, che riguarda la transizione ecologica e che prosegue su una logica che nulla a che vedere con la salvaguardia dell’ambiente e il cambiamento climatico, lo stesso che prosegue inesorabile la sua corsa al limite dell’1,5° del riscaldamento globale. Un appello denuncia da parte di comitati, associazioni e movimenti rivolto al presidente del Consiglio Draghi, al ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani, al governatore della Sicilia Nello Musumeci e all’assessore regionale Salvatore Cordaro. I manifestanti nel corso della mattinata hanno dato vita ad un flash mob e subito un’assemblea, per discutere e sensibilizzare l’opinione pubblica, bocciando le scelte a favore dell’energia derivante da gas fossile a discapito di quelle rinnovabili come l’energia solare.

«Il gas fossile viene descritto come l’unica opzione praticabile per affrontare il cambiamento climatico, quando in realtà è una risorsa altamente climalterante la cui dipendenza la stiamo pagando a caro prezzo nelle nostre bollette – scrivono le associazioni – L’Italia importa il 94% del gas naturale che utilizza e ciò porta ad un’eccessiva dipendenza dal contesto internazionale e una conseguente vulnerabilità, assolutamente non mitigabile da eventuali nuove estrazioni dalle irrisorie riserve nazionali, che non si avrebbe se investissimo nelle rinnovabili. L’aumento dei costi in bolletta è da considerarsi, infatti, come diretta conseguenza proprio di questa politica di dipendenza dal gas fossile indipendentemente dalla sua provenienza e non è imputabile alla necessaria transizione ecologica».   

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