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Melilli| “Il dirigente Salafia è il nipote del sindaco!”

Melilli| “Il dirigente Salafia è il nipote del sindaco!”
Politica
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Nuovo elemento emerso stamane in conferenza stampa convocata dall’ex consulente Daniel Amato coinvolto in una sorta di bagarre politica-elettorale dal sindaco melillese e dall’assessore Caminito: “Non ero consulente ai tempi della Cisma e non ho mai partecipato a nessuna riunione tecnica. Perchè fanno solo il mio nome? Come mai il dirigente comunale, recidivo, non è stato mai sottoposto a rotazione?”.

gli archiSi infuoca la competizione elettorale a Melilli e si tira in ballo una “vecchia storia”, la discarica Cisma, scoprendo “altarini” già noti ai più, persino negli ambienti della Procura, episodi similari dalla conclamata illecità con connessa, probabile, recidività dei personaggi che gravitano attorno al Palazzo. Dove voltano altissimi gli stracci, con accuse pesantissime, forti, una tra tutte quella di Daniel Amato, commissario dell’Italia dei Valori in provincia e,  soprattutto, presidente dell’osservatorio nazionale Anticurruzione e, ancora, soprattutto, consulente in due, tre riprese, del Comune di Melilli in materia ambientale, quando i rapporti tra il sindaco Cannata e l’ex sindaco Pippo Sorbello erano senza dubbio più distesi. Forte la denuncia stamane di Amato: “Era presente anche la Digos.

Infiltrazioni mafiose tra i colletti bianchi”.  Insomma, per Amato i “principali responsabili” di più episodi illeciti al Comune di Melilli sarebbero “i dirigenti”, non tanto gli amministratori che per effetto della Legge Bassanini sarebbero quasi estranei a qualsiasi decisione “deliberata” e firmata dai funzionari-burocrati. Il solito cane che si morde la coda. Ma se è vero che tutti sapevano, grazie anche alle denunce in Procura di Daniel Amato, risalenti al 2012, come mai nessuno ha parlat o prima? Come riferito in conferenza stampa, gli episodi sarebbero tanti: dai pozzi inquinati di contrada Spalla, alle autoirzzazioni per edificabilità rilasciate dal Comune in terriorio melillese per nulla in regola con i dettami della legge (Amato usa l’aggettivo fasulle), e cosi via con altri casi di presunta natura illecita.

Stando al quadro tracciato dalll’avvocato Amato, a Melilli si dovrebbe ripartire dall’anno zero in termini di legalità. E tira fuori un altro particolare significante: “Nessuno dice che il dirigente comunale Salafia (attualmente agli arresti) è il nipote acquisito del sindaco Pippo Cannata. Come mai si tace questo legame di parentela? Qualcosa di marcio ci sarà? Sicuramente c’è l’intreccio tra mafia, burocrazia ed imprenditoria. E come mai, tra tutti i tecnici, tirano in ballo proprio me? Per infangare il mio nome di avvocato e di politico”.

Ma c’è dell’altro, la politica, le elezioni ormai prossime. Non c’è dubbio che Amato c’è dentro sino al collo, essendo notoriamente vicino politicamente al leader centrista Pippo Sorbello. Eppure, Amato stamane ha difeso solo se stesso, non ha fatto nomi di politici e amici di partito, “non prende le difese” nemmeno degli assessori in carica a quel tempo, Mascali e Midolo. Parla solo per sé innanzi alla stampa e chiarisce innanzitutto le date. Che, a quanto pare, non coinciderebbero con quelle espresse dal sindaco Cannata e dall’assessore Caminito. Qualcuno mente sapendo di mentire. E questo scambio di accuse diventerà un boomerang pericoloso per una delle due parti. Inevitabilmente.

E Amato prosegue con dovizia di particolari, cocenti ai danni di Cannata che, sempre a detta dell’avvocato/consulente, avrebbe esercitato forti pressioni dentro il Palazzo in materia di autorizzazioni edilizie. Un episodio su tutti inchioderebbe il primo cittadino secondo quanto riferisce Amato: “Una mattina, al bar, Cannata disse a un ispettore di Polizia Municipale: “Attenzione, che gli amici devono essere tutelati”.

E tornando al Salafia Amato chiede: “Come mai non si è mai pensata alla rotazione? Essendo lui già condannato in primo grado per altre vicende, fra queste gli allacci abusivi all’IAS di alcuni edifici di contrada Spalla. Amato chiede di alzare il livello di guardia in un clima rovente di campagna elettorale a Melilli. E fa appello alla Procura, all’Antimafia, alle forze dell’ordine. E cita l’esempio virtuoso. “Fra tutti voglio ringraziare l’allora comandante dei carabinieri di Augusta, Enzo Alfano, sempre attento e vigile su quanto accadeva nella terra dei fuochi e il pozzo pubblico Cannizzo poi sequestrato”.

Cannata sospeso da sindaco avrebbe partecipato alle riunioni ugualmente dentro il Palazzo influenzando tutte le attività pubbliche. “Tutti sono informati dei fatti anche i suoi attuali competitor, tutti saprebbero dei presunti legami tra funzionari pubblici esterni ed interni e malaffare – dichiara apertamente Amato – Chi aveva il dovere di controllo sinora però la sta spuntando”.

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