L’omaggio al “Notaro”. «Canzonetta novella, / va’ canta nuova cosa; / lèvati da maitino / davanti a la più bella, / fiore d’ogn’amorosa, / bionda più c’auro fino: / “Lo vostro amor, ch’è caro, / donatelo al Notaro / ch’è nato da Lentino». Con questi nove versi settenari si chiude “Meravigliosamente”, una delle liriche amorose più celebri del grande Giacomo da Lentini. È a lui, a Jacopo da Lentini, che il grande Dante Alighieri avrebbe definito il “Notaro” per antonomasia, che è stata dedicata “Meravigliosamente… Jacopo”, manifestazione organizzata dalle associazioni Neapolis e SiciliAntica – con la direzione artistica dell’associazione Jacopo e Riccardo da Lentini, il patrocinio del Comune e la collaborazione di Pro Loco, associazione Melograno e biblioteca civica “Riccardo da Lentini” – che si è svolta sabato e domenica.
Un crescendo di consensi. Nata in sordina nel 2017 come omaggio a uno dei più illustri personaggi della città, annoverato tra i principali esponenti della “Scuola poetica siciliana” e considerato l’inventore della forma metrica del sonetto, l’iniziativa è giunta alla sua terza edizione e in questi anni ha registrato un crescendo inaspettato di apprezzamenti. Evidentemente vincente la formula: i versi di Jacopo – accompagnati da musiche, canti e danze medievali – protagonisti di un affascinante viaggio poetico in notturna tra le viuzze, le corti e le scalinate del suggestivo nucleo medievale della città. Edizione, quella appena andata in archivio, più ricca di novità «anche in virtù – come avevano spiegato alla vigilia Corinne Valenti e Christian Vecchio della direzione artistica – dell’accoglienza che lo scorso anno la città aveva riservato all’evento».
La talk conference, il “Sonetto d’Argento” e il banchetto medievale. La prima novità sabato sera all’ex pescheria dove di Jacopo e del suo tempo, del suo ruolo di funzionario di corte e dei suoi rapporti con l’imperatore, dei suoi versi e del sonetto, della sua poetica e dell’amore cortese, del Castellaccio e dei ritrovamenti medievali, come anche di arredamenti, costumi e cibi, si è parlato in una talk conference alla quale sono intervenuti, dopo i saluti del sindaco Saverio Bosco, i docenti di letteratura italiana Giovanni Bonfiglio e Tommaso Cimino, il direttore del Parco archeologico, Lorenzo Guzzardi, il fiduciario di Slow Food, Antonio Russo, e i presidenti di SiciliAntica e Neapolis, Cristina Stuto e Rosaria Fazio. Una riflessione sulla figura e l’opera dell’inventore del sonetto, sul tempo storico e sull’ambiente culturale in cui operò colui che il grande Dante Alighieri avrebbe definito il “Notaro” per antonomasia. Alla talk conference è anche intervenuta l’autrice lentinese Giusy Sciacca, che ha annunciato la nascita del premio nazionale di poesia “Sonetto d’Argento Iacopo da Lentini”. Poi, nella suggestiva cornice della vicina piazza Bellini, un banchetto medievale allietato da musica e spettacoli di giocoleria della Compagnia del Gufo e danze medievali a cura di Arsis Choreutica.
I versi in notturna nella città medievale. Il secondo momento ieri sera. Un corteo storico, accompagnato dai Tamburi di Piazza Armerina e dai suoni di Pippo Pagano e Francesco Amara, è partito alle 18 da villa Gorgia per giungere in serata nell’area archeologica del Castellaccio dove, in una cornice di giochi, osterie e taverne, si sono esibiti la Compagnia d’Encelado Superbo, i cori Arsis Vocal Ensemble e L’ottava nota ensemble diretti da Alida Balcone e Carmela Caramagno, la Arsis Choreutica e la Compagnia La Giostra. Durante il percorso, come da tradizione, l’esecuzione di canti medievali è stata alternata alla lettura, da parte di Giovanni Bonfiglio e Tommaso Cimino, delle straordinarie poesie di Iacopo da Lentini, che fu tra i principali esponenti della “Scuola poetica siciliana” insieme a Guido delle Colonne, Rinaldo d’Aquino, Giacomino Pugliese, Stefano Protonotaro e Cielo d’Alcamo.
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