Sulla vicenda relativa al sequestro dell’Impianto Ias di Priolo Gargallo da parte della Procura della Repubblica di Siracusa, interviene il Comitato Stop Veleni Augusta Priolo Melilli Siracusa che si dichiara, come sempre, dalla parte delle regole e della legge e ove mai queste siano state violate chiede che i responsabili vengano puniti. “Si faccia luce sull’operato dei gestori che semmai fossero responsabili di questo scempio ambientale andranno a pagarne le conseguenze. Siamo pronti a costituire un presidio costante e a vigilare che nessuno ostacoli il lavoro dei magistrati.
Il Comitato Stop Veleni interviene a freddo sul sequestro dell’impianto dell’Ias. “Siamo dalla parte delle regole e della legge e ove mai queste siano state violate chiediamo che i responsabili vengano puniti. Altro, al momento, non può dirsi. Si faccia luce sull’operato dei gestori che semmai fossero responsabili di questo scempio ambientale andranno a pagarne le conseguenze. Siamo pronti a costituire un presidio costante e a vigilare che nessuno ostacoli il lavoro dei magistrati. “La scelta – si legge in una comunicato di Stop Veleni – era tra tacere o dire la nostra su questa vicenda dolorosissima e infida. Abbiamo sospeso ogni giudizio per 24 ore affinché non si dica che un commento “a caldo” potesse essere carico di veleni emozionali. Ci siamo leccati le ferite, lasciando sedimentare la terribile notizia, senza tuttavia rimanerne sorpresi.
Abbiamo. in queste ore, udito quel vociare forse inconsapevolmente colpevole e connivente di chi blatera su chiusura imminente del gigantesco polo petrolchimico. Quella pesantissima industria petrolifera, chimica, di stoccaggio e di molto altro che pur sopravvivendo al probabile embargo russo (ci sarà? Quando? In che termini e con quali modalità?), forse persino al mancato ausilio economico statale e financo alla mancata organizzazione in riconversione che pare sia sconosciuta a questa classe imprenditoriale, certamente perirà per mano della magistratura. La Procura della Repubblica di Siracusa secondo queste voci corali si è messa in testa di agire a tutela della salute umana e del territorio siracusano ma a danno degli industriali che saranno costretti a chiudere non già perché forse non hanno mai rispettato i dettati normativi in materia di immissione di inquinanti in atmosfera in acqua e nel suolo e sottosuolo, forse devastando irreparabilmente quest’area, forse persino mentendo sulle procedure adottate, ma per un mero capriccio dei magistrati che non hanno saputo cogliere il pessimo momento storico che stiamo attraversando”.
Per il Comitato Stop Veleni: ”forse è ora di dare un taglio a questi piagnistei. Forse è ora di mettere mano ad un sensato e sinergico piano di ripresa industriale fatto di ecosostenibilità e di riconversione. Solo così nessuno chiuderà i battenti e nessuno verrà messo per strada. Cessino le manovre di intimidazione; abbiamo appreso che verosimilmente sono stati sversati quantità abnormi di inquinanti cancerogeni fino a ipotizzare un gravissimo danno ambientale, si consenta allora alla Procura di svolgere serenamente il proprio lavoro, il ricatto occupazionale non funzionerà come “asso piglia tutto”.
Stop Veleni Augusta Priolo Melilli Siracusa non dimentica di far cenno alla quotidiana attività svolta da decenni da padre Palmiro Prisutto. “ Sacerdote che si batte contro i colossi industriali che apprendiamo, in queste ore, forse hanno eluso la normativa e cagionato un enorme danno sanitario e che forse proprio a causa di tutto ciò sta pagando un ingiusto prezzo, confinato, come oggi egli appare, al santuario Adonai, rimosso. Se Papa Francesco non fosse così “protetto” dai contatti con l’esterno forse sarebbe già intervenuto per dirimere l’imbarazzante sopruso che si sta perpetrando contro un sacerdote che liberamente ha tentato di scuotere le coscienze dei suoi compaesani e non solo. A questo punto – conclude il comitato – si faccia tutti un passo indietro in favore della salute, siamo abitanti di questo martoriato territorio e interessati definitivamente a migliorare lo stato dei luoghi”.