Il sindaco renziano Giancarlo Garozzo sputa fuoco contro i vertici del PD locale e regionale. E non risparmia nemmeno il presidente del PD Matteo Orfini poco dedito, a suo avviso, alla campagna elettorale nel capoluogo ed in cerca di accordi nella zona nord.
Replica lesta del segretario provinciale Alessio Lo Giudice al sindaco: “Ho l’impressione che la reazione scomposta di Garozzo sia volta solo a spostare l’attenzione dal disastro politico prodotto dalle sue stesse scelte”. E ancora: “Le affermazioni del Sindaco Garozzo non sembrano certo quelle di un dirigente del PD. Non vedo cosa ci sia di male se un dirigente nazionale vada in provincia a raccogliere consensi per il candidato presidente Micari. Garozzo invece è andato palesemente a far campagna elettorale per un candidato di Alternativa Popolare che, tra l’altro, non è stato nemmeno eletto”.
Quali le esternazioni di Garozzo:“Raciti e Lo Giudice farebbero bene a dimettersi – dichiara Garozzo – piuttosto che accusarmi di aver sostenuto Gaetano Cutrufo in Alternativa Popolare. Mi chiedo loro dove erano quando occorreva sostenere il candidato presidente Micari? Lo Giudice o lo stesso Raciti sono andati a Carlentini, in piena campagna elettorale, insieme a Matteo Orfini, leader nazionale del Pd per costituire l’area Orfini. Un’azione, questa, volta non a sostenere la candidatura di Fabrizio Micari ma a rendere merce di scambio i voti della zona Nord della provincia. Voti che poi saranno determinanti per uno dei candidati della lista del Pd, vicino ovviamente a Raciti. Senza contare la presa in giro fatta a un intero territorio promettendo una candidatura alle nazionali e regalando illusioni prive di qualunque concretezza”.
Per Garozzo insomma il PD non esiste più. “Il risultato fallimentare registrato alle elezioni regionali è da attribuire in larga parte proprio a Raciti che ha gestito in maniera scomposta tutto il percorso verso le elezioni, dalla stesura delle liste al metodo per scelta del candidato presidente. Questo fa di lui l’artefice e l’attore principale del disastro del Pd.
Lesta la replica del segretario provinciale Alessio Lo Giudice: “L’incoerenza di Garozzo sta nel suo esplicito sostegno a un candidato all’Assemblea Regionale Siciliana appartenente alla lista di Alternativa Popolare (che peraltro non è stato eletto). Sostegno tanto più imbarazzante considerato che non mi risulta che Garozzo si sia ad oggi dimesso dalla Direzione Nazionale del PD, di cui è componente.
Perché mai Garozzo si stupisce del fatto che Matteo Orfini, come tanti altri dirigenti nazionali, abbia fatto il suo dovere girando la Sicilia e facendo campagna elettorale per il PD in alcuni Comuni della provincia di Siracusa? E perché si stupisce del fatto che Sindaci del Partito Democratico abbiano votato per il PD e per i suoi candidati? In realtà, il Sindaco Garozzo sembra avere poca dimestichezza con le regole del Partito Democratico. Una scarsa dimestichezza ampiamente dimostrata nella campagna elettorale appena conclusa, in cui si è adoperato per sottrarre voti alla lista del PD.
Come se non bastasse, Garozzo mostra poca dimestichezza anche con i numeri, considerato che (nonostante il suo sostegno ad un altro partito, nonostante la scissione di inizio 2017 e nonostante il risultato negativo della coalizione di centrosinistra in Sicilia) il Partito Democratico, tanto nella provincia di Siracusa quanto in Sicilia, ha ottenuto lo stesso numero e la stessa percentuale di voti del 2012. Ho l’impressione che la reazione scomposta di Garozzo sia volta solo a spostare l’attenzione dal disastro politico prodotto dalle sue stesse scelte”.