Previsto per domani a Palazzo Chigi un incontro con ministri Urso, Giorgetti, e sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano.
Dopo il rialzo dei prezzi in seguito alla fine degli sconti sulle accise, arriva l’annuncio dello sciopero dei gestori delle pompe, pronti a incrociare le braccia e a chiudere le pompe di rifornimento dal 25 e 27 gennaio, a partire dalle ore 19:00 del 24 gennaio 2023 fino alle 7:00 del 27 gennaio 2023.
“Per porre fine a questa ondata di fango – si legge in una nota Faib-Confesercenti, Fegica, Figisc-Confcommercio – contro una categoria di onesti lavoratori e cercare di ristabilire la verità, le associazioni dei gestori, unitariamente, hanno assunto la decisione di proclamare lo stato di agitazione della Categoria, su tutta la rete; di avviare una campagna di controinformazione sugli impianti e proclamare, per le giornate del 25 e 26 gennaio 2023, una prima azione di sciopero, con presidio sotto Montecitorio”.
La premier Giorgia Meloni, difendendo il decreto sull’obbligo di trasparenza del prezzo giornaliero in raffronto alla media nazionale e un tetto per i distributori in autostradi, scrive sui profili social: “La gran parte dei benzinai è onesta e responsabile e a tutela loro dobbiamo intervenire. In Cdm abbiamo deciso di rafforzare le norme sanzionatorie per chi non adempie alle comunicazioni previste dalla legge e abbiamo stabilito che ogni benzinaio esponga il prezzo medio giornaliero”.