“Non se ne può più!” – tuona cosi la lettera di fuoco che presto Confesercenti in testa e tutte le aziende associate, spediranno al governo nazionale e alla Regione. Un documento che formalmente diffida Crocetta in ordine alle scelte scellerate, “scippi”, della Autorità Portuale oggi e della Camera di Commercio di Siracusa ieri. E ancora prima della Banca d’Italia. “Inutile dire che le Associazioni datoriali da tempo hanno lanciato allarmi ai rappresentanti istituzionali: deputati nazionali e regionali perché prendessero posizione forte, unitaria e decisa – si legge nella nota Confesercenti del presidente Arturo Linguanti che stamane ha animato un dibattito insieme al vice presidente della Camera di Commercio di Siracusa, Pippo Gianninoto, e all’ex presidente dell’Autorità Portuale di Augusta, Aldo Garozzo -. Nonostante i falsi acclarati e le gravissime irregolarità che hanno caratterizzato la procedura di costituzione della Camera di Commercio di Catania, Ragusa e Siracusa della Sicilia Orientale, nonostante una delibera di revoca all’accorpamento votata quasi all’unanimità dai consiglieri camerali, il Presidente della Regione Rosario Crocetta ha proceduto con la firma del decreto conclusivo di nomina dei consiglieri camerali e l’Assessore regionale ha stabilito la data di insediamento del nuovo consiglio a Catania. Nessun rispetto per i siracusani, a loro solo la conclusione dello scippo dell’Istituzione Camerale che insieme all’ex Provincia detiene il 25% delle azione nei due aeroporti. Ancora peggio, con l’Autorità portuale di Augusta! La governance siracusana è riuscita a far classificare il porto come “ Core” dalle autorità Europee con possibilità di ingenti finanziamenti, e un decreto del Ministro, su sollecito del Presidente della Regione, decide di spostare l’Autorità di Sistema a Catania nei primi due anni che in Italia e Sicilia significano in eterno. Organizzare sistemi di area vasta non significa assolutamente privilegiare solo ed esclusivamente il territorio più forte politicamente ed elettoralmente a discapito di quello più debole. Fare sistema significa integrazione di intelligenze e di professionalità. Non ci meritiamo assolutamente di essere pestati ed umiliati! Occorre reagire con tutte le forze che un territorio produttivo e di grande potenzialità come il nostro può mettere in campo”. In un documento Confesercenti ribadisce il proprio dissenso a tali scippi ed esorta tutte le associazioni datoriali ad appoggiare tutte le iniziative di contrasto, anche quelle più dure, come un Consiglio di tutti i Consigli comunali del territorio con la presenza dei sindaci e dei parlamentari nazionali e regionali da cui far scaturire una grande mobilitazione. E ancora, una diffida all’assessore regionale Lo Bello e al Presidente Crocetta di fermare l’iter di costituzione della Camera di Commercio della Sicilia Orientale fino al 6 luglio prossimo, giorno in cui si discuterà al Tar sul merito del ricorso presentato dalle associazioni di categoria siracusane.