“Sono orgoglioso della mia squadra, di come ha affrontato una partita difficile, del gioco che ha espresso. Deluso dal risultato, certo, ma anche deluso dall’arbitraggio perché trovo incredibile che si possa avere cosi tanta difficoltà ad applicare il regolamento. Guardiamo avanti, concentriamoci sulle prossime partite. Niente musi lunghi perché non servono. Dimentichiamo il risultato e ripartiamo dalla prestazione”. E’ il commento del presidente del Siracusa Gaetano Cutrufo al termine del derbissimo che ha visto prevalere tra mille polemiche il Catania per 0 a 1.
A chiudere i conti ci ha pensato Mazzarani, nonostante la buona performance del Siracusa, specie nel primo tempo. Ma il Catania è stato più attento anche a livello psicologico. La cronaca. Parisi spreca una occasione gol. Da quell’episodio si perde la trama del buon gioco. La gara viene interrotta addirittura per qualche minuto a causa del lancio di un oggetto dalla curva Anna in direzione del portiere etneo.
Al 78′ il Catania è vicino al secondo gol. E nasce la polemica: Lodi su rigore becca il palo, palla che rimbalza e lo stesso Lodi corregge in porta. Fuorigioco secondo manuale (occorreva il tocco di un secondo giocatore) Ma l’arbitro tarda a prendere una decisione, si consulta con i guardalinee solo dopo annulla il gol del Catania.
Risultato che resta inchiodato sullo 0 a 1 mentre si leva il coro delle proteste dagli spalti siracusani contro il Catania e in direzione dell’l’arbitro “attendista”. Nel finale, squadra che ringraziano le proprie curve, il Catania lo ha fatto chiaramente in maniera simbolica per il divieto di accesso allo stadio ai tifosi etnei.