Voto siciliano. La pratica è già chiusa prima ancora di sapere chi sarà il nuovo presidente. Musumeci o Cancelleri? Centrodestra o Cinquestelle? Dopo le 22 di ieri sera si parla e si pensa solo delle politiche del 4 marzo confermando il fatto che la Sicilia rimane il test più importante d’Italia. Ci si chiede cosa accadrà al PD ? Si parla del “patto dell’arancino”, del miracolo Meloni che ha fatto incontrare a Catania Berlusconi con Salvini. Lei che Salvini non lo vedeva, dice, da un anno.
Il tema più appassionante, da qualsiasi angolatura si voglia vedere queste regionali in Sicilia, ora è la “coalizione”. Alleanza di larghe intese. Ritorno al Bipolarismo dove non trova più posto il PD ammaccato dal primo partito Cinquestelle e da Forza Italia. Proprio di alleanze deve discutere oggi il grande sconfitto Renzi: se il PD non costruisce subito una coalizione avrà brutte sorprese all’appuntamento del 3 marzo. Guardarsi chi ha attorno.
Anche il centrodestra accusa gli stessi sintomi: problemi di programmi e trazioni che guardano più verso destra e non centro destra. Anche i Cinquestelle prima o poi dovranno affrontare il tabù delle alleanze se vorranno un giorno governare l’Italia.
Che risultato è quello del PD alla luce degli exit poll da prendere con le pinze? Evidente sconfitta. Una leadership entrata in crisi che attacca pure il candidato mancato Grasso. Lo spaccamento, poi, tra sinistra e centro sinistra è stato autodistruttivo e scarsamente performante.
Quanto ha inciso il tema della affluenza alle urne?
Il tavolo catanese degli arancini. Ma il grande miracolo siciliano è stato compiuto dalla Meloni. Che aveva litigato con Salvini. Che non vedeva Berlusconi da un anno. Ma Giorgia è stata brava a Catania a ricompattare il centro destra e rilanciarlo. Ecco che la Sicilia si conferma laboratorio politico propedeutico per potare il centrodestra alla guida della nazione. E in Sicilia al governo con Nello Musumeci, persona credibile, per dieci anni presidente della Provincia di Catania, presidente commissione regionale antimafia. Sarà stato questa consapevolezza a fare fare outing a ben 14 parlamentari all’ARS che hanno deciso di passare dalla parte di Musumeci? Manovra ripetuta anche cinque anni fa, un malvezzo tutto siciliano, si dirà. Altro che coerenza!
E i Cinquestelle? Comunque vada sarà un momento storico per la Sicilia. Verranno scritte nuove pagine di storia, e sarà l’apoteosi se Cancelleri dovesse riuscire a spuntarla di un voto su Musumeci. I grillini confermano un dato importante tout court: triplicato il risultato del PD e raddoppiato quello di Forza Italia. Segno che l’attività politica svolta in Sicilia da Di Maio & C è stata apprezzata perché continuativa e coerente. Risultati relativi ma abbastanza chiari.
Forse si va troppo di fretta con gli exit poll. Musumeci già incoronato presidente della Regione. Di un governo che non ha la maggioranza. Come quello di Crocetta. La difficoltà è data dalla differenza sostanziale di come si vota in Sicilia e nel resto d’Italia. Nel primo caso diventa presidente colui che ha un voto in più. In Italia governa chi è in grado di formare delle alleanze forti per governare. Ma il problema delle alleanze deboli scoppierà anche dentro il centrodestra perché pare che Berlusconi non abbia tanta voglia di governare con Salvini. Un po di più con la Meloni che sfoggia ora il suo “uomo siciliano” vincente, Nello Musumeci, espressione pura di Fratelli d’Italia.
“Una notte felice – scrive sulla sua pagina FB la Giorgia nazionale – abbiamo riacceso una speranza per i siciliani che vogliono ricostruire e non distruggere. Viene smentita la favola che si vince solo col centro e alleanze annacquate”. Questo però è il dato regionale.
Sui voti veri si potrà ragionare solo stamattina quando gli spogli inizieranno alle 8. Alle 11.30 il quadro dovrebbe essere già definito. Considerato che il margine di errore degli exit poll è stato detto sia del 3-4%. E che le forchette tra Cancelleri e Musumeci si toccano. Assodato che la sinistra e il centro sono andati male. E che Micari vale dieci punti in più rispetto a Fava.
E poi il “caso” di questo sistema elettorale. Le proiezioni di ieri sera hanno dato come primo partito in Sicilia i Cinquestelle. Il secondo è Forza Italia. Ma poi c’è la variabile del partito del presidente che vincerà. Sarà Nello Musumeci che si dice “sereno per aver fatto tutto il possibile rispettando gli avversari”. Oppure sarà Cancelleri il volto della nuova Sicilia? Cancelleri che esordisce con cauto ottimismo, si dice soddisfatto del lavoro svolto e di avere avuto per tre mesi al suo fianco Di Maio che dal voto siciliano rifletterà sul suo appeal a livello nazionale.
Dato finale non indifferente: a votare i Cinquestelle sono stati i giovani siciliani under 40 (20%) a seguire Musumeci (16%) . Gli over 45 avrebbero scelto Forza Italia. (exit poll). (ro.to.)