Nel documento, che si discuterà in Consiglio Comunale, si invita l’Amministrazione all’acquisto di foto trappole per controllare e limitare il fenomeno delle discariche abusive. “L’abbandono dei rifiuti – queste le parole di Buonomo – è un fenomeno purtroppo sempre presente con conseguente degrado . Oltre al danno ambientale e sanitario sussiste anche quello economico, in quanto l’amministrazione comunale deve affrontare i costi per intervenire per la rimozione dei rifiuti, costi che poi si riversano sui cittadini attraverso i tributi.
La Legge 38/2009 consente ai Comuni di poter utilizzare sistemi di videosorveglianza in luoghi pubblici o aperti al pubblico. La conservazione dei dati, delle informazioni e delle immagini raccolte mediante l’uso di sistemi di videosorveglianza è poi limitata ai sette giorni successivi alla rilevazione”.
“Esistono sul mercato – questa la considerazione dei consiglieri firmatari dell’ atto- diverse soluzioni grazie alle moderne tecnologie, che possono essere adottate per contrastare il fenomeno incontrollato dell’abbandono dei rifiuti. Una delle più efficaci ed economiche è la videosorveglianza tramite foto trappole. Tale dispositivo, inizialmente usato nel monitoraggio faunistico si è rivelato utilissimo presso altri comuni per la sorveglianza. La fototrappola è indipendente da reti, dotato di batterie con adeguata autonomia, registra video e immagini su memoria SD e alcuni modelli inviano le immagini via e-mail tramite una SIM card, anche con identificazione delle targhe degli autoveicoli; è inoltre dotata anche di infrarosso per la visione notturna e di un involucro mimetico resistente agli agenti atmosferici.
Con questo sistema si potranno monitorare facilmente i diversi siti critici in quanto la fototrappola può essere spostata in continuazione in base all’esigenza, senza dover fare alcun allacciamento a reti telematiche e/o elettriche. Contrariamente alle normali telecamere che per essere alimentate possono essere collocate esclusivamente sui pali della luce, sono a vista e non si possono dunque spostare”.
“Questi dispositivi – qui le conclusioni -hanno un costo esiguo anche tra i modelli più evoluti. Costo ampiamente recuperabile considerando la quantità di sanzioni che si andrebbero ad effettuare: dato il persistere dei cosiddetti “sporcaccioni”. Al Sindaco e alla Giunta si chiede quindi di avviare un monitoraggio del territorio volto a crerare una mappatura delle aree a rischio scarico rifiuti abusivi. E acquistare il quantitativo minimo necessario e utile a far partire il progetto pilota da poter essere poi ulteriormente ampliato. Iniziando così a predisporre un programma di rotazione delle foto trappole e di gestione dei dati raccolta”.