Topi, scarafaggi e controsoffitti crollati. Solo queste le “voragini” della scuola siracusana che ancora una volta torna a tuonare con un sit in stamattina di fronte il liceo artistico “Gagini. Gli studenti chiedono a gran voce più igiene nelle classi, nei corridoi, con dovuti interventi di derattizzazione e disinfestazione. La protesta covava da diverso tempo ora la misura è colma, esclama Edoardo dell’Unione degli Studenti – con i controsoffiiti pericolanti e i ferri che escono dai pilastri. E poi api, mosche e zanzare spiaccicate sui panini, topi, a detta degli stessi insegnanti, che escono fuori non appena sposti un armadio”. La preside Giovanna Strano non è rimasta sorda davanti alle lamentale, dopo un quarto d’ora era già li a parlare con i ragazzi. Subito dopo la decisione di un sopralluogo con una delegazione di studenti dell’Itas, Gagini e Ipsia, tre scuole dentro un unico edificio, e la rappresentante del liceo Alice Cassiba. Un’ora e mezza di screening attento a cui ha fatto seguito l’intervento della Digos che, stando ai racconti degli studenti, pare abbia confermato la versione dei topi e di tutto il resto che non va: “La scuola è messa davvero male”. Un solo commento alla fine del giro di perlustrazione. Tutti d’accordo, allora. Venerdì pomeriggio disinfestazione e derattizzazione. Si torna a scuola lunedì mattina. Gli studenti hanno vinto anche stavolta. Una vittoria facile, dopo tutto, conclamata anche dalle dichiarazioni dei docenti e della stessa preside: “la scuola è messa male”. La battaglia di questi giovani è sociale. “Stiamo cercando di abbattere prima di tutto le barriere dentro la scuola – dice Edoardo – per diventare una scuola unica, vera, senza distinzioni e differenze sociali”. E’ quello che stanno professando gli studenti del “Gagini” in questi giorni nel loro solito giro di rappresentanza in tutte le classi, la famosa rotazione. “Non ci è permesso di poter espatriare nei padiglioni altrui – dice Edoardo – una vera contraddizione visto che talune classi, sia nostre che dell’Itas, sono nello stesso padiglione. Nessun provvedimento disciplinare sin qui, per chi viene scoperto ad espatriare (termine usato dagli studenti) però ai bidelli viene chiesto di vigilare per il rispetto dei confini”. E se questa è “buona scuola”….